Veneto. Più Alternanza scuola lavoro nell’artigianato

Martedì, 23 gennaio 2018

Questa mattina nella sede dell’EBAV, la “casa comune” delle parti sociali dell’artigiano veneto, è stato sottoscritto, primo in Italia, un accordo regionale per favorire la diffusione e migliorare la qualità delle esperienze di Alternanza scuola lavoro nelle imprese del settore.

L’intesa individua azioni per facilitare il dialogo tra scuola e impresa, mettendo al centro i giovani e le loro competenze: dall’introduzione di strumenti multimediali per facilitare la collocazione degli studenti nelle aziende, ad un progetto in materia di salute e sicurezza, ma anche incentivi per la formazione dei tutor e azioni per la co-progettazione e la verifica delle attività realizzate.

La firma di oggi tra Confartigianato, Cna, Casartigiani, Cgil, Cisl e Uil del Veneto alla presenza di Elena Donazzan, (Regione Veneto), Daniela Beltrame (Ufficio scolastico regionale Veneto) e Santo Romano (Direttore Area capitale Umano, Cultura e Programmazione Comunitaria della Regione) arriva alla fine di un percorso che aveva visto il Veneto in prima linea in tema di alternanza. Infatti prima che questo strumento di incontro tra studenti e lavoro diventasse obbligatorio, era stata avviata nel 2003 una fase sperimentale che con l’approvazione della Buona Scuola (2016) si era tradotta in un protocollo d’intesa tra Regione e Parti Sociali. Non a caso lo scorso anno oltre 32mila aziende artigiane hanno ospitato ragazzi.

«La firma di oggi è molto positiva e conclude un confronto lungo e articolato – commenta Onofrio Rota - è il nostro modo per aprire le porte delle imprese ai giovani che studiano e si preparano al loro futuro lavorativo, favorendo percorsi che tengono conto della trasformazione del mondo produttivo. Sindacati e imprese artigiane vogliono in questo modo garantire ai nostri studenti la possibilità di vivere esperienze formative che li arricchiscano nel loro percorso di crescita e di studio, anche per fermare la fuga di cervelli verso l’estero. Auspichiamo che questo accordo serva da stimolo per tutti gli attori istituzionali anche per realizzare un sempre maggiore coordinamento, e un efficace utilizzo delle risorse».

Il monitoraggio effettuato dal Miur lo scorso anno scolastico (2016-17) spiega che sono stati coinvolti in percorsi di alternanza 112.151 studenti veneti (il doppio rispetto ai 55.245 dell’anno precedente).  Interessante la partecipazione ai percorsi non solo da parte dei ragazzi di terza e quarta superiore (per i quali l’alternanza è obbligatoria), ma anche di numerosi ragazzi di quinta e, in alcune scuole, anche di prima e seconda.