Covid-19. Anche il Veneto dia un riconoscimento agli operatori sanitari

Giovedì, 09 aprile 2020

Un segnale deve arrivare anche dal Veneto. Lo hanno richiesto unitariamente le federazioni dei lavoratori del settore alla Regione con una lettera inviata al presidente Zaia e all’assessora Lanzarin questa mattina. Per i sindacati i 20 milioni di euro, disposti dal governo nel decreto legge “Cura Italia”, sono insufficienti per remunerare l’impegno straordinario degli operatori sanitari in questa emergenza. La richiesta è quindi di integrare le risorse regionali destinabili a questo scopo.
Il riferimento è alle scelte operate dalla Regione Emilia Romagna (65 milioni di euro con un riconoscimento medio di 1.000 euro per operatore) e dalla Toscana che ai propri dipendenti ha assegnato giornalmente dai 45 ai 20 euro in più (distinzione in tre fasce a seconda del rischio biologico cui sono esposti), per il periodo dal 17 marzo al 30 aprile 2020.
“Abbiamo dato la nostra disponibilità ad accompagnare questa scelta con un accordo sindacale – sottolinea Marj Pallaro, segretaria FP Cisl per il Veneto – anche per sostenere, assieme alle altre Regioni, le ragioni di questo superamento, temporaneo, dei vincoli vigenti in materia”.
Una proposta sostenuta anche da Gianfranco Refosco: “Il Veneto, insomma, non può essere di meno e il riconoscimento va esteso anche ai lavoratori del socio-sanitario privato, in particolare delle Case di Riposo”.