Covid- 19. Veneto: maggiori tutele per gli operatori sanitari

Lunedì, 23 marzo 2020

Dotare i lavoratori delle case di riposo dei dispositivi di protezione, procedere allo screening mediante tampone degli ospiti e del personale di tutte le strutture socio-sanitarie e riorganizzare il lavoro e gli spazi al fine di ridurre i rischi di infezione.

Queste le richieste avanzate oggi, nel corso di una videoconferenza, dai segretari generali di Cisl, Cgil e Uil regionali all’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin.

“Abbiamo proposto alla Regione di attivare un confronto strutturale e permanente tra sindacato confederale e struttura regionale – hanno spiegato Gianfranco Refosco, Christian Ferrari e Gerardo Colamarco - per affrontare e risolvere i tanti aspetti problematici e urgenti che si stanno evidenziando in questa straordinaria fase emergenziale e che rischiano di esplodere in fenomeni di contagio incontrollato con gravi rischi e ricadute sanitarie per lavoratori, sia quelli che si occupano degli aspetti sanitari sia quelli addetti a servizi come la ristorazione e le pulizie, e pazienti/ospiti delle strutture”.

Nel corso dell’incontro l’assessore Lanzarin ha assicurato che, per fronteggiare l’emergenza da Covid- 19, la Regione Veneto si impegnerà a sbloccare gli esami per circa 400 nuovi operatori socio-sanitari nonchè ad estendere il tampone ai lavoratori delle case di riposo e della sanità, consentire l’ingresso nelle strutture ai nuovi ospiti dopo averne accertato la negatività al virus e reperire i dispositivi di protezione individuale per tutto il personale della sanità e delle case di riposo.

"Auspichiamo - ha commentato Refosco - che questo primo incontro rappresenti l'avvio di un percorso continuativo a sostegno del sistema socio-sanitario sui cui pesa l'emergenza Covid-19".