Bilancio 2018: conti utili anche per il lavoro in Veneto

Lunedì, 27 novembre 2017

Il confronto Governo - sindacato ha prodotto una manovra di bilancio per il 2018 ben sincronizzata con le problematiche del lavoro specie delle aree del Paese, come il Veneto, dove l’economia ha ripreso a marciare, senza però trascurare l’impatto sociale della crisi.

In linea di continuità con le precedenti leggi di Stabilità, si sono messe molte risorse per incentivare le assunzioni a tempo indeterminato, questa volta mirando ai giovani.

La misura dovrebbe dare buoni frutti per tre buoni motivi: stiamo crescendo (anche più del previsto), l’incentivo per le aziende è consistente, ci sono molti contratti a termine di giovani che hanno già natura di tempo indeterminato.

In Veneto la disoccupazione giovanile riguarda dai 50 ai 60 mila giovani e già riducendola della metà si torna alle condizioni del 2008: un obiettivo non facile ma a portata di mano.

Anche altri provvedimenti previsti nel Bilancio 2008 sono utili al lavoro.

La proroga della CIG Straordinaria nelle aziende in ristrutturazione e nelle aree di crisi (Venezia in Veneto), evita nuovi licenziamenti collettivi e, combinata con l’opportunità della ricollocazione incentivata, offre a molti lavoratori un percorso meno drammatico ed affannoso nella ricerca di un nuovo lavoro. Nella nostra regione ne potranno beneficiare centinaia di lavoratori di numerose grandi e medie aziende, soprattutto industriali che ancora combattono con i postumi della recessione.

Anche le misure e gli impegni presi sulle pensioni giovano all’occupazione.

Le diverse forme dell’Anticipo Pensionistico per chi svolge lavori pesanti e usuranti, per chi rimane senza lavoro in prossimità della pensione e per chi deve gestire situazioni famigliari molto impegnativa (a partire dalle lavoratrici madri), favoriscono un maggior ricambio generazionale e, nello stesso tempo, riportano maggiore equità e sostenibilità sociale nella riforma previdenziale del 2011 e rimediando anche agli effetti nefasti della crisi.

Infine gli incentivi sulle abitazioni, arredi e verde compresi, non possono che fare bene alla ripresa dei nostri comparti del mobile, dell’impiantistica e dell’edilizia.

Le rappresentanze del Veneto, di fronte a questo disposto possono scegliere tra due atteggiamenti: quello ideologico, assumendo come prioritario il posizionamento politico e, sulla base di questo, lanciare osanna o anatemi oppure quello pragmatico, puntando a potenziare gli effetti dei provvedimenti con interventi aggiuntivi e scelte sussidiarie.

In questo secondo caso devono esercitare virtuosamente poteri contrattuali e prerogative legislative: per tutti un bel esercizio di autonomia responsabile, in nome del lavoro per i veneti.