Stati Generali costruzioni e filiera casa del Veneto, comunicato sindacale

Mercoledì, 31 marzo 2010

Lunedì 1 marzo 2010 a Mestre si è svolta la prima riunione preparatoria degli "STATI GENERALI" delle Costruzioni e della Filiera Casa.

L'iniziativa è stata promossa dalle Organizzazioni Sindacali FENEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA-CGIL del Veneto che hanno proposto alle Associazioni imprenditoriali - ANCE Veneto, Confartigianato Veneto, CNA Costruzioni Veneto, CASARTIGIANI Veneto, ANCPL-LEGACOOP Veneto, CONFCOOPERATIVE Veneto, Federlegno - questo incontro per cercare di condividere riflessioni e indirizzi su: una lettura degli effetti prodotti dalla crisi economica; la preoccupazione per le conseguenze sull'occupazione e sulle imprese; la consapevolezza della necessità di attivare iniziative urgenti e interventi consistenti per evitare che la crisi precipiti senza controllo e per salvaguardare l'occupazione, il patrimonio professionale e imprenditoriale nel mondo delle Costruzioni del Veneto rilanciando così il settore.

Per FENEAL, FILCA e FILLEA è urgente il rilancio delle attività del settore, a partire dall'edilizia, per consentire di alzare un argine all'aggravarsi del disagio sociale, segnalato ormai in modo drammatico dai suicidi e da forme esasperate e disperate di protesta individuale e collettiva.

La crisi ha colpito trasversalmente tutti i settori, in particolare la frenata dell'edilizia ha rallentato tutti gli altri ambiti: legno/arredo, marmo/lapidei, manufatti e cemento e il relativo indotto.

In prospettiva il 2010 si manifesterà con effetti molto più pesanti del 2009 sul mercato del lavoro, infatti sono in scadenza gli ammortizzatori sociali e si stanno esaurendo le residue disponibilità finanziarie delle imprese, soprattutto delle piccole, presenti in larga maggioranza nel territorio; nel contempo permane la problematica del credito, dalle banche infatti si continua a non riscontrare alcun segnale di disponibilità di credito.

E' necessario trovare le giuste convergenze per condividere una richiesta, da porre alle Istituzioni, di interventi urgenti per fronteggiare gli effetti congiunturali della crisi ma anche di misure che rendano possibile la mobilitazione delle risorse presenti nel settore. Esse non possono essere disperse, pena l'impossibilità di rilancio delle attività della "filiera casa", fattore primario di ripresa economica e di occupazione.

La crisi non sarà breve, quindi si rendono necessari interventi pubblici, di breve e medio periodo, che consentano, assieme alla salvaguardia dell'esistente, di attuare investimenti finalizzati all'uscita dalle difficoltà in modo diverso e migliore da come si è entrati.

E' necessario promuovere modelli di impresa orientati alla qualità, alla innovazione e alla sicurezza, favorendo il lavoro regolare e le imprese qualificate, fattori fondamentali per la difesa, la diffusione e l'affermazione della legalità e nel contempo rendere più selettivo il sistema di accesso alla professione di imprenditore edile.

Servono risorse orientate a: consolidare il valore del lavoro, delle imprese e del loro prodotto; garantire adeguati incentivi per rinnovare, riqualificare e recuperare il patrimonio edilizio adeguandolo ai criteri di qualità, di risparmio e di sostenibilità ambientali ed energetici; adeguare il sistema degli ammortizzatori sociali alle specificità del settore; prevedere semplificazioni nelle procedure e accelerare i tempi di realizzazione delle opere; incentivare la ricerca e l'innovazione sui materiali, sulle fonti rinnovabili e sui sistemi di sicurezza ed estendere la formazione finalizzata alla riqualificazione.

Per le OO.SS. necessaria è l'introduzione della Responsabilità Sociale di Impresa e del rilancio della bilateralità perchè la ripresa dell'attività economica avvenga in armonia con il contesto sociale ed ambientale in cui viene ad inserirsi, nel contempo il rispetto delle istanze dei portatori di interesse (stakeholder) non potrà che avere ricadute positive nel mercato in cui si inserisce la stessa azienda.
Tra i portatori di interesse ci sono, in prima istanza i lavoratori, è auspicabile un rilancio dell'azione bilaterale per garantire spazi di intervento alle imprese virtuose e più elevati standard di sicurezza, contrastando il lavoro nero e l' affermarsi di imprese irregolari la cui concorrenza sleale nuoce all'intera economia Veneta.

Servono risposte rapide ed efficaci ai problemi che la crisi sta ponendo ai lavoratori, alle famiglie e alle imprese, che stanno indebolendo le fondamenta di quel benessere sociale, costruito con tanti sacrifici, la cui difesa e consolidamento devono essere gli obiettivi del rilancio dell'economia del Veneto.

Le OO.SS ritengono necessario "fare squadra" nel Veneto e con questo obiettivo intendono richiedere un tavolo di confronto unitario con la Regione, non appena si sarà insediata, con gli Enti Locali, con le Istituzioni e col sistema bancario, su proposte condivise dalle parti.
Mestre 20 marzo 2010

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