Servizio sanitario nazionale. Sindacati medici, “valorizzare il lavoro del personale”

Venerdì, 20 novembre 2020

“Per dare assistenza adeguata ai cittadini, occorre in primo luogo migliorare le condizioni di lavoro del personale della sanità. È inutile creare posti letto se non c’è personale adeguato”.

A sostenerlo sono i sindacati dei medici che chiedono interventi in favore della categoria, soprattutto in un momento come quello attuale in cui si trovano a combattere in prima linea contro l’epidemia da Coronavirus.

“Occorrono misure per la valorizzazione del lavoro dei medici, oggi in carenza numerica, malpagati, esposti a rischi ed aggressioni verbali, fisiche, legali”, dichiara Biagio Papotto, Segretario Generale della Cisl Medici.

Tra le richieste avanzate, sul piano economico, l’aumento dei livelli retributivi, il pieno finanziamento del CCNL 2019/2021, l’istituzione di un’indennità di rischio biologico (attualmente riconosciuta solo agli infermieri) e la detassazione degli incrementi contrattuali e del lavoro aggiuntivo.

I sindacati dei medici, inoltre, chiedono anche interventi per risolvere la carenza di personale, come nuove assunzioni attraverso avvisi pubblici rapidi della durata di 10 giorni e modalità semplificate di valutazione, stabilizzazione del personale precario e adeguamento dei contratti di formazione specialistica di Medici, Veterinari e Dirigenti sanitari all’effettivo fabbisogno di personale.

In merito, infine, ai vari episodi di aggressioni nei confronti dei medici, Papotto sottolinea la necessità di prevedere “una tutela giudiziaria per il personale sanitario coinvolto nella cura dei malati Covid-19 durante la fase emergenziale, per evitare denunce in sede penale e civile da parte di cittadini o loro familiari per presunti danni subiti. Lavorare in ospedale – sostiene il segretario della Cisl Medici - non deve essere una sofferenza perchè il disagio crescente dei professionisti, sommandosi alla crisi di fiducia dei cittadini a fronte della montagna di prestazioni negate, erode la sostenibilità del sistema sanitario, quali che siano le risorse investite”.