“Ripartiamo, insieme”: Cisl Cgil e Uil Veneto sabato in piazza a Torino

Mercoledì, 23 giugno 2021

Misure a tutela del lavoro, come riforma degli ammortizzatori sociali, politiche attive per il lavoro e proroga del blocco dei licenziamenti almeno fino al prossimo 31 ottobre, ma anche provvedimenti relativi a PNRR, pensioni, sanità, non autosufficienza, occupazione di donne e giovani, fisco, scuola, rinnovi contrattuali e, non ultime, salute e sicurezza sul lavoro.

Queste le proposte di Cisl, Cgil e Uil che sabato prossimo, 26 giugno, scenderanno in piazza per chiedere un confronto al Governo sul futuro del Paese con lo slogan “Ripartiamo, insieme. Con il Lavoro, la coesione e la giustizia sociale per l’Italia di domani”.

L’iniziativa, in Veneto, è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa congiunta nella sede della Cisl Veneto a Mestre.

Gianfranco Refosco, Christian Ferrari e Roberto Toigo, Segretari generali di Cisl, Cgil e Uil regionali, hanno assicurato che sabato partiranno dal Veneto alla volta di Torino mille lavoratori, numero contingentato per rispettare le normative anti Covid.

Tre, infatti, saranno le città che ospiteranno la manifestazione unitaria nazionale: Torino (piazza Castello) per il Nord Italia, Firenze (piazza Santa Croce) per il Centro e Bari (piazza della Libertà) per il Sud.

«Siamo di fronte a uno snodo importante, che segnerà irrimediabilmente le traiettorie della ripresa – ha spiegato Gianfranco Refosco - Al centro dev’essere l’attenzione per il lavoro, che è lo strumento fondamentale con cui si esce dalla pandemia. In secondo luogo la coesione sociale, che va rafforzata e passa attraverso maggiori tutele per il lavoro fragile e precario, soprattutto per le donne e i giovani, e la riforma delle pensioni che permetta l’uscita flessibile dal lavoro. Per questo – ha aggiunto - chiediamo al Governo una fase vera e costruttiva di confronto per costruire insieme la ripresa. Perché i temi centrali che sono sul tappeto non possono essere gestiti dalla politica in solitaria, ma chiedono il confronto con le forze sociali».

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