4° Congresso Cisl Belluno Treviso: Francesco Orrù confermato segretario generale

Mercoledì, 16 aprile 2025

Si è concluso ieri, a Cison di Valmarino, il quarto Congresso di Cisl Belluno Treviso con la convocazione del Consiglio generale che ha confermato la fiducia al segretario generale Francesco Orrù e alla segreteria. Accanto a Orrù, rimangono al timone della Cisl territoriale Edoardo Dorella e Roberta Barbieri.

«Un grazie di cuore ai delegati che hanno rinnovato la fiducia in questa segreteria – ha dichiarato Francesco Orrù –. È una fiducia che onoreremo con responsabilità, proseguendo nel nostro lavoro a tutela di lavoratori e pensionati. Ma il nostro impegno va oltre: va ricordato che l'azione della Cisl non si limita alla difesa dei lavoratori, ma si estende a un impegno sociale più ampio, volto a promuovere l'inclusione e il benessere dell'intera comunità. Per questo dobbiamo continuare a costruire un sindacato sempre più solidale, professionale, preparato, accogliente e riformista. Tutti noi possiamo essere orgogliosi del lavoro straordinario che ogni giorno viene portato avanti nei luoghi di lavoro e sul territorio».

Sono tante le sfide che attendono la Cisl nei prossimi quattro anni, a partire dal “rilancio della visione confederale basata sull’unità e sulla collaborazione, dal rafforzamento della presenza nelle fabbriche, nei cantieri e sul territorio, dall’impegno sulla formazione che fornisca agli uomini e alle donne della Cisl gli strumenti necessari per operare in modo efficace ed efficiente in una realtà sempre più complessa”.
La priorità assoluta rimane la sicurezza sul lavoro. «La sicurezza sul lavoro – ha affermato Orrù – è una questione complessa che va affrontata da più prospettive: sul piano normativo e contrattuale, con regole chiare, controlli più rigorosi, sanzioni più severe per chi non le rispetta, ma anche con maggiore formazione e informazione. È fondamentale proseguire con campagne di sensibilizzazione incisive, promuovendo una vera e propria cultura della sicurezza. Solo prendendo piena consapevolezza dei rischi e mettendo la prevenzione al primo posto è possibile tutelare davvero la vita e la salute delle lavoratrici e dei lavoratori».

Cruciale la questione dell’attrattività dei territori di Belluno e Treviso, minata dalla glaciazione demografica, dalla mancanza di forza-lavoro, dall’invecchiamento della popolazione, da infrastrutture carenti, dal problema degli alloggi e da un sistema socio-sanitario sempre più in difficoltà. «Servono elementi capaci di richiamare nuove energie, nuove professionalità e competenze, trattenendo giovani, famiglie e professionalità, accompagnandoli nel costruire il loro progetto di vita nel nostro territorio – ha proseguito Orrù -, così come sono necessari stipendi equi, rinnovi contrattuali, servizi territoriali adeguati e una contrattazione di qualità, che riconosca il valore del lavoro premiando competenze e impegno». «Ci assumiamo la responsabilità di partecipare attivamente ai processi di cambiamento- ha aggiunto infine il segretario generale di Cisl Belluno Treviso -, chiedendo tavoli permanenti alla politica, istituzioni e associazioni per rendere i nostri territori nuovamente attrattivi. È urgente giungere a un nuovo patto sociale tra istituzioni politiche, sindacato e imprese, che ponga al centro il lavoro, la competitività e la crescita. Questo deve passare attraverso il rilancio delle filiere industriali, la qualificazione del sistema produttivo e l'investimento in formazione e competenze».

Il segretario generale di Cisl Veneto Massimiliano Paglini ha concluso i lavori del martedì mattina. «Le analisi e le ricerche prodotte dalla Fondazione Corazzin e presentate nel corso del Congresso – ha detto Paglini - non lasciano scampo: se non cambiamo passo le prospettive per il Veneto e per tutto il Paese sono quelle di un declino inesorabile dal punto di vista sociale ed economico. Serve generare nuove alleanze tra il welfare pubblico, il welfare del terzo settore e l’orizzonte innovativo del welfare negoziale per difendere il sistema dei servizi sociali e sociosanitari. E ancora, è strategico salvaguardare il sistema industriale manifatturiero per dare prospettive di sviluppo all’economia, all’occupazione e proteggere la coesione sociale dei territori del Veneto. Un ruolo importante potrà avere anche la partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici alla gestione delle imprese che qui nella nostra regione trova già importanti buone pratiche: una straordinaria occasione anche per cambiare il Paese».