IPAB Veneto: di riforma neppure l'ombra
"Il progetto di legge di riforma delle IPAB non procede come noi avevamo sperato e temiamo che anche questa volta si areni con la fine della legislatura regionale".
E' l'amara constatazione con cui Gianfranco Refosco ha aperto i lavori dell'incontro regionale che si è svolto oggi al Quid Hotel di Mestre sul tema.
"Come Cisl - ha denunciato il Segretario generale di Cisl Veneto - abbiamo speso notevoli energie per portare a compimento una riforma ferma da 18 anni. Abbiamo discusso con la Regione e presentato proposte di miglioramento del Pdl 25 presentato dalla Giunta ancora quattro anni fa”.
Una azione che era sfociata in uno sciopero che il 18 dicembre scorso aveva coinvolto i 10mila lavoratori delle Ipab, il primo del settore su questi obiettivi.
La Cisl rimarca come la Presidenza, l’Assessorato e il Consiglio Regionale si fossero assunti l'impegno di dare una svolta decisiva verso l'approvazione della legge.
Nel corso dell'incontro, a cui hanno partecipato le RSU degli Istituti interessati e i rappresentanti dei pensionati, non sono mancate dure critiche nei confronti dell'Amministrazione Regionale che "chiede maggiore autonomia allo Stato ma è incapace di gestire quella di cui già gode". Paradossale il fatto che il Veneto, il cui Consiglio Regionale aveva perfino proposto l'indipendenza, sia nella stessa situazione della Sicilia che ha invece ampie potestà legislative autonome: sono le uniche due regioni a non aver ancora realizzato la riforma delle Ipab.
Ma la Cisl non demorde: "Abbiamo ampio mandato per promuovere nel prossimo periodo altre iniziative di lotta - ha concluso Refosco - perchè questa riforma s'ha da fare".