Ipab – Case di Riposo. Sciopero e manifestazione per la riforma

Martedì, 18 dicembre 2018

I lavoratori delle 100 Ipab - Case di Riposo del Veneto hanno aderito compattamente allo sciopero generale indetto dalla Funzione Pubblica Cisl del Veneto per sollecitare la riforma delle Istituzioni attesa da 18 anni. Quelli con obbligo di servizio sono rimasti al lavoro portando al braccio una fascia con le parole d’ordine sindacali, gli altri sono arrivati a Venezia in pullman, insieme a molti pensionati, per partecipare alla manifestazione regionale organizzata assieme alla FNP, alla Fisascat e alla Cisl. Una manifestazione che si è svolta lungo i canali, con un vaporetto carico di manifestanti, bandiere e striscioni che, dopo aver attraversato il Canale della Giudecca, ha attraccato vicino a Palazzo Ferro Fini, sede di quel Consiglio Regionale del Veneto verso cui la Cisl punta il dito per avere messo nel cassetto anche la quinta proposta di riforma (il Pdl 25/2015).
"Ora ci aspettiamo che la Regione dimostri concretamente di meritarsi la maggiore autonomia richiesta, esercitando fino in fondo quella che già dispone e che il presidente Ciambetti e l’assessore Lanzarin diano seguito agli impegni presi" – commenta Gianfranco Refosco. "Se c’è buona volontà – aggiunge Marj Pallaro, FP Cisl Veneto – lo si vedrà già dal Consiglio Regionale in corso che proprio oggi sta discutendo sul Piano Socio Sanitario 2019-2023 dove chiediamo venga messo per iscritto che ai 10.000 lavoratori delle Ipab si andrà ad applicare il contratto della Sanità pubblica". Non disponibili a fare un passo indietro anche i pensionati della FNP: "La discussione del Pdl 25 va subito calendarizzata nei lavori del Consiglio Regionale. Non possiamo accettare che si lascia andare alla deriva quel patrimonio storico che sono le Ipab del Veneto per far posto ai privati".
Conclude Maurizio Petriccioli, segretario nazionale della Funzione Pubblica Cisl che ha partecipato alla manifestazione: "Il Veneto faccia del suo ritardo nella riforma una condizione di vantaggio per fare una buona riforma. Le esperienze di esternalizzazione alla cooperazione ma anche di affidamento alle Fondazioni, decise e praticate da altre regioni, hanno dato esiti negativi sotto il profilo della qualità sia dei servizi offerti agli utenti che delle condizioni di lavoro per i dipendenti. Le Ipab venete siano invece, come propone la Cisl, aggregate al sistema socio-sanitario territoriale".