Decreto flussi 2018. Più di 30mila permessi per lavoratori non comunitari

Lunedì, 22 gennaio 2018

Il Decreto Flussi 2018, da poco in Gazzetta, ammette in Italia, per motivi di lavoro, 30.850 cittadini non comunitari residenti all’estero. Di questi, la quota riservata ai lavoratori non stagionali (dipendenti o autonomi) è pari a 12.850. Molto più consistente  quella riservata alle aziende agricole e del turismo per far fronte alle necessità stagionali: ben 18mila permessi che però sono circoscritti a cittadini provenienti da 29 paesi tra Europa (Albania, Bosnia Herzegovina, Macedonia,  Kosovo, Algeria, Moldova, Montenegro, Serbia e Ucraina), Africa (Costa d’Avorio, Egitto,

Etiopia, Gambia, Ghana, Mali, Marocco, Mauritius, Niger, Nigeria, Senegal, Sudan e Tunisia), Asia (Corea del Sud, Filippine, Giappone, India, Pakistan e Sri Lanka) e per le Americhe il solo El Salvador. Segno evidente che questi due settori che trainano la ripresa economica abbisognano di lavoratori stranieri. Per quanto riguarda invece le conversioni dei permessi di soggiorno in lavoro subordinato o autonomo (che si tratti di lavoro stagionale, studio, tirocinio, formazione professionale o permessi a lungo termine rilasciati da altri paesi UE) la quota è stata fissata a 10.650 (9.850 per lavoro subordinato e 800 per lavoro autonomo). È infine consentito l’ingresso nel nostro Paese a 2.400 cittadini non comunitari tra imprenditori, titolari di cariche societarie, liberi professionisti, artisti e coloro che intendono costituire imprese start up in Italia. Da domani 23 gennaio sarà formalmente possibile inviare le domande per il lavoro dipendente e autonomo, mentre dal 31 quelle per il lavoro stagionale, sempre attraverso la piattaforma telematica https://nullaostalavoro.dlci.interno.it . La scadenza invece, uguale per tutti, è fissata al 31 dicembre 2018.