Coronavirus. Migliaia di lavoratori del terziario sospesi dal lavoro

Mercoledì, 26 febbraio 2020

“In Veneto abbiamo contato che, a ieri, sono stati sospesi dal lavoro oltre 15.000 lavoratori nei settori dei servizi ma è un numero che cresce in continuazione di ora in ora”. 
A descrivere i drammatici effetti occupazionali della emergenza Coronavirus nel settore del terziario privato in Veneto è Maurizia Rizzo, segretaria regionale Fisascat Cisl.
Particolarmente colpita è la filiera del turismo e del tempo libero. 
Fermi gli alberghi dove le prenotazioni si sono quasi azzerate ma in progressiva difficoltà anche i pubblici esercizi e il piccolo commercio. 
Poi le aziende che forniscono servizi alle imprese e agli enti che hanno sospeso l’attività: la ristorazione scolastica, le pulizie, le biglietterie. A casa anche i lavoratori delle scuole materne private, delle cooperative sociali come quelli che lavorano nel settore dei giochi e tempo libero, dal Casinò di Venezia alle sale Bingo fino alle palestre, centri benessere, agenzie viaggi. 
Tutti i nostri comparti stanno pagando sia la vera emergenza e le giuste misure di contenimento della infezione disposte dalle autorità ma, probabilmente, più ancora dei comportamenti irrazionali di molte persone - sottolinea Rizzo.
“La sospensione di queste attività - prosegue la sindacalista – provoca ulteriori problemi ad altri lavoratori. Ad esempio alle lavoratrici che affidavano i bambini agli asili e che quindi devono, a loro volta, assentarsi dal lavoro”. 
Il problema della tutela del reddito e dei diritti contrattuali riguarda soprattutto le attività, come la maggior parte degli alberghi, dei negozi e delle piccole aziende, che non possono ricorrere alla Cassa Integrazione ordinaria. 
“Molti titolari hanno chiesto ai propri dipendenti di mettersi in ferie, ma questa non è la soluzione corretta. Abbiamo chiesto, unitamente alle associazioni imprenditoriali del settore, ammortizzatori in deroga per tutti e attendiamo che già nei prossimi giorni governo e regione, coinvolgendo anche gli enti bilaterali, facciano la loro parte. Invito caldamente tutti i lavoratori che vivono queste situazioni di difficoltà a contattarci”.