Emergenza Coronavirus: trattamento di integrazione salariale ai lavoratori somministrati

Martedì, 10 marzo 2020

Esteso il Trattamento integrazione salariale (Tis) ai lavoratori somministrati.

L’accordo è stato firmato nei giorni scorsi, a Roma, tra i sindacati Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uiltemp Uil e Assolavoro per far fronte alla crisi causata nel settore dall’emergenza COVID-19.

L’accordo avrà validità fino al 30 aprile (salvo eventuali ulteriori deliberazioni in base all’andamento dell’emergenza) e vi può ricorrere l’agenzia per il lavoro in seguito anche alla non attivazione di un ammortizzatore sociale da parte delle aziende utilizzatrici con unità produttive rientranti nelle cosiddette “aree rosse e gialle” o a beneficio di lavoratori residenti o domiciliati in quelle stesse aree.

Il TIS, inoltre, può essere attivato anche nei confronti di lavoratori in somministrazione che hanno maturato meno di 90 giorni di anzianità.

Per accedere al TIS bisogna darne preventiva comunicazione alle organizzazioni sindacali indicando il numero dei lavoratori coinvolti, l’impresa utilizzatrice e la durata della sospensione.

Inoltre, è previsto uno stanziamento a valere sulle risorse del Fondo solidarietà fino a un massimo di 10 milioni di euro per l’attivazione del TIS “in deroga” (solo se non si ricorre ad un ammortizzatore sociale) per salvaguardare la continuità occupazionale dell’utilizzatore la cui attività produttiva rientra nelle zone rosse o gialle e garantire il reddito ai lavoratori in somministrazione sospesi dalla loro attività lavorativa o con orario ridotto.

Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uiltemp Uil e Assolavoro hanno quindi costituito una Cabina di regia per interventi straordinari a sostegno dei lavoratori dei settori maggiormente a rischio, come terziario allargato, turismo e industria.

“Con questo accordo – ha dichiarato Emiliano Galati, segretario Felsa Cisl Verona - allarghiamo a tutti i somministrati nel Veneto un sostegno al reddito laddove anche le aziende utilizzatrici non dovessero attivare nessun ammortizzatore sociale. Cerchiamo di evitare – ha spiegato - che il sensibile calo produttivo delle nostre aziende venete ricada soprattutto sui lavoratori somministrati attraverso aiuti economici ordinari e in deroga validi fino al 30 aprile, pronti a verificare un prolungamento”.