Bonus baby sitter: stop dal 1 gennaio 2019

Giovedì, 04 aprile 2019

Il contributo per l’asilo nido o per il servizio di baby sitting non è stato prorogato per il 2019. Lo comunica, nel suo sito, l’Inps che avverte come non sia più possibile dal 1° gennaio scorso presentare la relativa domanda.

Il bonus prevedeva un contributo fino a 6 mesi e per un importo massimo di 600 euro mensili in favore delle madri lavoratrici che, al termine del congedo di maternità ed entro gli 11 mesi successivi, rinunciavano al congedo parentale.

Il contributo era previsto sia in caso di nascita che di adozione o affidamento ed era rivolto alle lavoratrici dipendenti pubbliche o private, alle lavoratrici iscritte alla Gestione Separata e alle lavoratrici autonome o imprenditrici (coltivatrici dirette, mezzadre e colone; artigiane ed esercenti attività commerciali; imprenditrici agricole; pescatrici autonome).

Bisogna chiarire, comunque, che il contributo per l’asilo nido o il servizio di baby sitting non va confuso con il Bonus asilo nido e forme di supporto presso la propria abitazione. Quest’ultimo, infatti, prevede per i figli nati dal 1° gennaio 2016 un contributo per il pagamento delle rette di asili nido pubblici e privati e per forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche. Tale contributo, che inizialmente prevedeva un massimo di 1.000 euro, con la legge 30 dicembre 2018, n. 145 è stato aumentato a 1.500 euro su base annua per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021. Il bonus asilo nido è corrisposto direttamente dall’INPS su domanda del genitore.