Decreto Rilancio. Refosco (Cisl Veneto): “Bene, ma servono anche welfare aziendale e formazione”

Giovedì, 14 maggio 2020

Saranno 717 mila i lavoratori che, grazie al Decreto Rilancio, potranno potenzialmente beneficiare dell’indennità Covid-19, ben 257 mila in più rispetto a quelli contemplati nel vecchio “Cura Italia” (460.000). Il documento, approvato ieri dal Governo, allarga infatti la platea dei beneficiari a nuove tipologie di lavoratori, quali somministrati turismo e termali, stagionali di settori diversi dal turismo, intermittenti, autonomi senza partita IVA, Cococo, venditori a domicilio, nonchè colf e badanti. Per poter effettivamente beneficiare del bonus, i lavoratori dovranno essere in regola con i vari requisiti richiesti.

La notizia è stata accolta con favore da Gianfranco Refosco, segretario Cisl Veneto. “L’elenco delle tipologie dei lavoratori che possono fare domanda di bonus per il mese di aprile e maggio è raddoppiato rispetto a marzo e così anche il numero degli aventi diritto – ha commentato - Siamo soddisfatti per l’inclusione dei somministrati del turismo, degli intermittenti e degli stagionali occupati in aziende diverse da quelle turistiche. Già in queste tre tipologie rientrano decine di migliaia di dipendenti, tra cui moltissime donne e giovani”.

Soddisfazione anche per l’inclusione di interventi per favorire la conciliazione tra lavoro e cura dei figli, come congedi speciali, bonus baby sitter e Centri Estivi. “Importanti ma insufficienti – sottolinea, però, Refosco - Anche il welfare aziendale e territoriale deve fare la sua parte, seguendo l’esempio di EBAV e di Edilcassa per i lavoratori dell’artigianato e di alcune aziende con le quali abbiamo negoziato lo stanziamento di specifici sussidi. Qui ci aspettiamo anche un contributo della Regione Veneto”.

Altra critica mossa dal segretario cislino l’assenza, nel Decreto Rilancio, di misure per la formazione e la ricollocazione dei lavoratori sospesi dal lavoro: “Serve invece – sottolinea - costruire percorsi di riqualificazione e crescita delle competenze”.