Halmi, italiano made in Casablanca

Giovedì, 08 ottobre 2009
halmi

Halmi, cittadinanza italiana e marocchina, Nato a Casablanca, Ha 45 anni e vive a Istrana.

La moglie è italiana ed ha 4 figli.

"Mi sento italiano, senza alcun problema - ce lo ripete più di una volta  Halmi e per rafforzare l'affermazione racconta che è sposato con un'italiana e ha quattro figli, tutti nati in Italia - però ancora oggi a volte mi sento visto come qualcosa di diverso".

Un episodio emblematico: dovendo comprarsi la casa e ristrutturarla si era recato dal geometra che doveva fargli il progetto. Quando bussa il professionista, con il quale non aveva ancora fatto conoscenza diretta, gli apre la porta dicendogli subito che non intendeva comprare nulla, poi le scuse.

E la famiglia di tua moglie cosa pensa di te? Loro vedono che sono una persona che lavora, che ama la sua famiglia e sono fieri di me.

Halmi, figlio di un portuale di Casablanca, un anno di università,  è arrivato in Italia nel 1985, a Firenze, dove ci rimane per due mesi, allora non serviva un permesso. Poi ci ritorna l'anno dopo e si sposta a Napoli dove ha fatto diversi lavori, poi Brescia. Nel 1990 viene a Treviso dove fa il cameriere, poi il metalmeccanico e poi viene assunto alla Pavo di Montebelluna poi acquisita dall'Aia dove ancora oggi lavora.

Nel 1994 sono diventato delegato sindacale della Fai Cisl, mi piaceva darmi da fare per gli altri, specie per gli immigrati, ma sono stato votato da tutti, italiani e stranieri. La Cisl mi ha fatto partecipare al Camposcuola dell'Anolf (oggi Halmi è co-presidente dell'Anolf di Treviso).

Cosa ti piace di più dei trevigiani? La loro voglia di lavorare, la loro puntualità e precisione che ha contagiato me come anche gli immigrati che vivono e lavorano qui. E quella che ti piace di meno? Il fatto che alcuni giudicano negativamente gli stranieri solo sulla base di pregiudizi.

"Io mi sento italiano, non solo perché ho la cittadinanza italiana, ma perché ho passato gran parte della mia vita qui, il mio futuro è in Italia - ripete Halmi, e ci salutiamo dandoci appuntamento alla manifestazione di Roma- così ti faccio conoscere due dei miei figli".

immigrati, cisl Treviso