CISL nel caos. Criticata l’idea di unire Padova con Rovigo
Appena pochi giorni prima della divulgazione da parte del ministro dell’Interno, dell’unificazione del le Province di Padova e Treviso, la Cisl regionale, alla fine di un dibattuto esecutivo, che si era tenuto a Mestre ed era guidato dalla segretaria Franca Porto, aveva progettato di unificare, le Cisl di Padova e Rovigo. Apriti cielo quando poi il governo Monti ha deciso di unire Padova e Treviso. Già durante il primo consiglio direttivo della Cisl di Padova, che si è svolto pochi giorni fa nella sede decentrata di via Uruguay, in area Zip, non sono mancati i primi dirigenti del sindacato che hanno preso la parola per contrastare il percorso da effettuare a livello organizzativo già deciso nella riunione di Mestre. Tra i dirigenti ed i quadri padovani che si sono già dichiarati contrari all’accorpamento della Cisl di Padova (92 mila iscritti, la seconda della penisola dopo Milano) con quella di Rovigo ci sono anche quelli che fanno riferimento ai tessili/calzaturieri, ai grafici ed ai meccanici. Si è dichiarato contrario all’unificazione con la Cisl del Polesine anche Roberto Nardo. «Che senso ha accorpare la Cisl di Padova con quella di Rovigo quando il Governo ha già deciso di unificare le Province di Padova e Treviso?» chiede il segretario provinciale dell’Adiconsum «per quale motivo dovremmo andare in controtendenza rispetto alle scelte istituzionali già effettuate? Anche perché il Governo non solo ha già scelto di accorpare Treviso con Padova, ma ha anche deciso di aggregare Rovigo con Verona». Da parte sua il segretario generale Adriano Pozzato ha fatto sapere che la Cisl regionale non ha ancora deciso niente di concreto e che, invece, la discussione resta in itinere proprio in attesa che sia chiarito, definitivamente, il quadro geografico istituzionale. (f.pad.)
IL MATTINO DI PADOVA - Venerdì, 09 novembre 2012