YES, WE MUST

Mercoledì, 05 novembre 2008

 Il popolo degli Stati Uniti d'America ha scelto il suo Presidente. Barak Obama guiderà per i prossimi 4 anni il Paese leader del mondo libero.
Obama rappresenta il nuovo, il cambiamento (change) di cui ne è il simbolo negli USA; così è visto nel resto del mondo, specie in Europa, Italia compresa.
Eredita un paese con una gravissima crisi economica che coinvolge banche e semplici cittadini, Wall Street come i lavoratori dei servizi e dell'industria. Eredita anche un paese con un sistema sanitario che esclude milioni di cittadini. Eredita un paese con i propri soldati in Iraq ed in Afghanistan, guerre che non sembrano avere una fine.
In breve: Obama deve cambiare e rinnovare una economia che sta pagando duramente il liberismo senza freni che ha imperato negli anni di Bush in gran parte del mondo con la finanza senza produzione, la produzione senza regole, la regola della guerra.
Quello che farà di nuovo, ciò che riuscirà a cambiare, interessa anche noi, sindacato dei lavoratori italiani.
La nostra economia, specie quella veneta, è fortemente legata ai mercati USA, non a caso stiamo entrando in una fase di recessione che, se non contenuta e contrastata negli effetti, produrrà disoccupazione e peggioramento delle condizioni di vita per le classi più deboli.
Le scelte di Obama ci interessano anche perché al centro del suo programma elettorale ha messo temi verso i quali siamo molto sensibili: la ripartizione della ricchezza, la creazioni di nuovi posti di lavoro, il sostegno alla classe media gravata dall'aumento dei costi e dalla stagnazione dei salari, le riforme della sanità e della istruzione (da leggersi come più sanità e più istruzione pubblica), l'ambiente, la conclusione dell'intervento militare.
Auguri Signor Presidente, con la Sua elezione l'America ci fa sperare in un mondo migliore. Buon lavoro quindi, contiamo di condividere con Lei un pezzo di strada.

obama