Da oggi Obama

Martedì, 20 gennaio 2009

Da oggi gli Stati Uniti d'America hanno il loro 44° presidente: Barak Obama.
Eredita un paese che attraversa una durissima crisi economica, generata da quel liberismo sfrenato che ha dettato, on questi ultimi anni, le regole dell'economia mondiale.
La finanza è scoppiata facendo cadere, uno dopo l'altra, banche, assicurazioni, finanziarie; la produzione è in calo e trascina con se aziende e milioni di posti di lavoro; la guerra ed i conflitti armati hanno guadagnato altri spazi ed altri territori.
Obama ha vinto le elezioni promettendo un cambiamento, anzi, il cambiamento che significa ripartizione più equa della ricchezza, sostegno all'economia e alla occupazione, maggiore welfare nella sanità e nella scuola, rispetto dell'ambiente, nuovi spazi per la pace.
Lui stesso rappresenta il cambiamento quale primo presidente nero, con un nome arabo e di padre africano immigrato in America negli anni '40.
E noi, come sindacato, come rappresentanti degli interessi del lavoro, siamo interessati a questo cambiamento.
Perché ci ritroviamo molto vicini alle idee, agli obiettivi e alle speranze che Obama ha dato al suo popolo come a quelli di molti altri paesi del mondo.
Perché sappiamo che solo una vera e diversa ripresa dell'economia mondiale, con nuove regole sulla finanza, potrà riallargare l'occupazione e diffondere il lavoro, anche in Veneto.
Perché ci attendiamo una nuova politica internazionale dove prevalgano le ragioni del dialogo e della pace e con queste quindi migliori condizioni di vita ed occasioni di sviluppo per i popoli, specie nei Paesi poveri.
Al presidente Obama rinnoviamo quindi l'augurio di buon lavoro.

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