11 settembre: fu strage del lavoro

Domenica, 11 settembre 2011

Quella dell'11 settembre 2001 fu una strage di lavoratori. Tali erano la gran parte delle persone che perirono nella sequenza tragica degli atti terroristici che furono compiuto in quel giorno: impiegati, operai, commessi, personale viaggiante, vigili del fuoco, poliziotti. A bordo degli aerei di linea usati come proiettili, nelle Torri Gemelle e negli uffici del Pentagono, non c'erano  infatti i magnati del capitalismo americano, i grandi banchieri o i vertici militari degli USA, ma soprattutto persone dedite al loro lavoro quotidiano. Così i loro soccorritori, vittime a loro volta. E le loro famiglie.

Le conseguenze di quegli attentati furono anche pagate dai lavoratori americani, a cominciare dalle decine di migliaia di lavoratori dell'aria che persero il posto di lavoro a seguito delle misure restrittive adottate dal governo USA e dal crollo del trasporto aereo.

Sappiamo che questo aspetto dell'11 settembre non è quello che più ricorre nei media, ma è ciò che più vogliamo ricordare di quel terribile giorno, nefasto per tutto il mondo. Un giorno che il sindacato USA ricorda con particolare dolore perché, tra i lavoratori morti, numerosissimi  erano quelli iscritti alle Union.

Ce lo rammentano anche nel messaggio che ci hanno inviato in occasione del decennale Veda Shook, presidente internazionale e Sara Nelson vice presidente internazionale del sindacato degli assistenti di voli (CWA): "L'11 settembre è per noi un giorno che ci fa ricordare che ci sono molte più cose che ci uniscono che quelle che ci dividono. Nell'onorare la loro memoria (i 25 colleghi dei quattro aerei di linea coinvolti) celebriamo la nostra unità, la partecipazione e il dispiacere  per ciascuno di loro e siamo ancora più convinti che dobbiamo impegnarci per proteggere le libertà. Anche a terra sono stati gli iscritti al sindacato che hanno risposto per primi e che hanno sacrificato la loro vita per salvare gli altri alle Torri gemelle e al Pentagono".

Siamo vicini a loro, al loro senso di nazione e di unità che tanto servirebbe anche a noi in questi difficili giorni perché, ci dicono Veda e Sara " Sono stati gli iscritti al sindacato che hanno fatto riprendere i voli, sono stati gli iscritti al sindacato che hanno ricostruito le città comprendendo il valore della solidarietà. Non dimenticheremo mai i nostri eroi e cercheremo sempre di ricordare il loro sacrificio nel nostro lavoro, non soltanto per migliorare la sicurezza dei nostri cieli ma anche nel modo in cui contribuiamo nelle nostre comunità e in quelle di coloro che incontriamo in tutto il mondo. Vi portare la nostra solidarietà e non dimenticheremo mai".

Aggiungiamo solo un appunto, dettatoci dalle parole del presidente Obama: le vittime appartenevano a 90 diversi Paesi del mondo. Gli USA sono terra di lavoro dei migranti e di incontro internazionale del lavoro. Permetteteci di sentirci, oggi, tutti lavoratori americani.

internazionale, Franca Porto