Accordo riforma PA: una sfida anche per il Veneto

Giovedì, 11 marzo 2021

Il patto per l’innovazione del lavoro pubblico e della coesione sociale, firmato dal Governo e da Cgil Cisl Uil, rappresenta una vera e propria svolta nella Pubblica Amministrazione per diversi motivi.

Innanzitutto segna un cambio di paradigma nell’approccio alla sua modernizzazione e al raggiungimento di quei livelli di efficacia ed efficienza che sono indispensabili per vincere le sfide della competitività, dello sviluppo e dell’equità sociale del Paese.

Così è anche nell’approccio verso i lavoratori pubblici: basta visione punitiva, basta svalorizzazione e invece via libera ad investimenti, formazione ed aggiornamento professionale, stimoli alla partecipazione ai processi di ammodernamento e innovazione, rafforzati da un importante piano di assunzioni che ringiovanirà il settore pubblico.

Questo patto rappresenta una grande sfida anche per il Veneto.

Le carenze professionali nel settore pubblico della nostra regione sono macroscopiche: mancano medici, infermieri, operatori socio sanitari, maestri e insegnanti, ispettori del lavoro, ingegneri, informatici, tanto per citarne alcune. Professionalità che vanno formate, e questa è una sfida importante per l’intero sistema formativo regionale.

Ma è anche necessario che il lavoro pubblico torni ad essere attrattivo per i giovani con alte professionalità e competenze, dal punto di vista delle condizioni di lavoro, ma anche e soprattutto per gli spazi di protagonismo e le prospettive di crescita professionale che dovrà offrire.

Di fronte a questa sfida di cambiamento, il Governo Draghi ha scelto il metodo della concertazione e della condivisione con le Parti Sociali, per coinvolgere e responsabilizzare tutti sul raggiungimento degli obiettivi.

Questa scelta, che la Cisl ha sempre ritenuto vincente, ha già trovato applicazione in significative declinazioni territoriali: pensiamo al Patto per lo Sviluppo in Lombardia, a quello per il Lavoro e per il Clima in Emilia Romagna, al recente Protocollo per le Politiche Attive del Lavoro in Lazio.

E in Veneto? E’ tempo che anche la Giunta Regionale assuma una nuova consapevolezza: le scelte da fare in questa fase sono così importanti per il futuro della regione che non si può pensare di assumerle in solitudine.

Il presidente Zaia apra da subito una nuova fase di coinvolgimento, faccia partire un percorso di condivisione e di responsabilizzazione delle rappresentanze economiche, del lavoro e del sapere, per costruire insieme un nuovo patto veneto per il lavoro, i giovani, lo sviluppo e l’equità sociale che abbia un capitolo dedicato anche alla PA.