Sciopero forestali

Venerdì, 23 novembre 2007

700 FORESTALI A VENEZIA PER CHIEDERE CERTEZZE
C’erano praticamente tuti questa mattina i lavoratori del settore forestale del Veneto a partecipare all’incontro con la regione Veneto per chiedere magiori garanzie sul loro futuro

Sono arrivati a Venezia “armati” di motoseghe, striscioni e slogan per chiedere dignità e rispetto della loro professionalità.

Questa mattina erano presenti praticamente quasi tutti i 700 lavoratori forestali del Veneto che hanno scioperato e manifestato lungo le vie della città lagunare contro la decisione della Regione Veneto di costituire una nuova agenzia per la tutela e la gestione del suolo e dell’acqua che avrebbe anche, proprio, il compito di occuparsi dei servizi forestali regionali.
Una delegazione di una trentina di persone, dirigenti, delegati e iscritti della Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil di tutte le province, ha poi incontrato il capo di gabinetto, Francesco Dotta, per esporre a lui e ad altri consiglieri regionali, le proprie perplessità.
“Veramente ci aspettavamo di incontrare l’assessore Giancarlo Conta, competente in materia – ha esordito Onofrio Rota, segretario generale Fai-Cisl Veneto – e siamo molto delusi e rammaricati del fatto che lui non sia presente, anche perché l’avevamo avvisato oltre un mese fa. Vogliamo comunque ribadire che siamo assolutamente contrari alla costituzione di questa nuova agenzia. Si tratta, a nostro avviso, di un carrozzone di cui non capiamo la necessità visto che nel piano regionale di costituzione non si spiegano le sue reali competenze. Siamo poi nettamente contrari anche perché non si rispettano l’unitarietà del servizio e la sua identità. I forestali così verrebbero smembrati, divisi tra servizi delle comunità montane, la salvaguardia e i dissesti di natura idrogeologica, la silvicoltura. Noi, invece, vediamo una visione d’insieme a gestire tutta l’attività. Poi il modello gestionale che sta passando è non di lavoro in economia diretta ma lavori in appalto. Non più dipendenti della regione che si occupano dei servizi, ma assegnazione di appalti a società esterne”.
Questo, secondo la Fai-Cisl, finosce per penalizzare professionalità e qualità dei lavori oltre a mettere in seria discussione i 700 lavoratori della forestazione che per due terzi sono a tempo determinato, assunti da febbraio a ottobre.
“Chiediamo alla regione che le risorse destinate all’interno del bilancio ai servizi forestali siano annualmente certe – conclude Rota - perché ogni anno i lavoratori cominciano le attività e ricevono lo stipendio dopo tre mesi. E’ scandaloso che un ente regionale si comporti così”.
E’ fissato per martedì prossimo, 27 novembre, un incontro tra i forestali e l’assessore Conta anche nel corso dell’appuntamento dovrà rispondere alle questioni messe sul lavoro questa mattina dai lavoratori.

Mestre, 23 novembre 2007

Ufficio Stampa Cisl Veneto
Monica Borga

contrattazione, Fai Cisl