Fim Veneto: certezze sul futuro di Alenia Aeronavali

Giovedì, 05 novembre 2009

La categoria dei metalmeccanici esprime la sua preoccupazione per le fusioni con altre aziende e chiede interventi da parte di industriali e istituzioni a favore dei 630 lavoratori di Tessera
"Dal 1 gennaio 2010, sia Alenia Composite di Taranto che Alenia Aeronavali di Venezia saranno incorporate in Alenia Aeronautica. Questo significa la definitiva conclusione della storia di Officine Aeronavali Venezia. Sebbene la fine di questa azienda coincida con l'inizio di una nuova realtà più solida come Alenia Aeroanutica, questo non ci rassicura nè tranquillizza".
Michele Zanocco, segretario generale Fim-Cisl Veneto, esprime forte preoccupazione per un'operazione che mette a rischio 630 lavoratori della zona di Venezia.
Il 3 novembre, a Roma le segreterie nazionali di Fim-Fiom-Uilm ed i responsabili delle relazioni sindacali di Aeronavale ed Alenia Aeronautica, si sono incontrati per discutere delle problematiche industriali e di assetto societario di OAN ed Alenia Composite.
"L'Azienda - spiega Marco Bentivogli, segretario nazionale Fim-Cisl - ha comunicato ufficialmente che il Consiglio di Amministrazione di Alenia Aeronautica ha deliberato il processo di acquisizione ed incorporazione nella stessa di Alenia Composite di Grottaglie e di OAN che attualmente comprende i siti di Brindisi e Tessera, nel veneziano. Nei prossimi giorni verrà avviata la procedura di legge e la fusione avrà come decorrenza il 1° gennaio 2010".
Le perplessità delle organizzazioni sindacali, però, sono legate al carico di lavoro, soprattutto nel sito di OAN Venezia, perché la mancata produzione di due DC10 rischia di aggravare la situazione, tanto che nei prossimi mesi, secondo l'Azienda, sarà necessario ricorrere a periodi di Cassa Integrazione Ordinaria oltre all'utilizzo della mobilità corta volontaria.
"A partire da gennaio 2010 - prosegue Bentivogli - saranno poi previsti scarichi di lavoro. All'inizio per 80 persone, ma il numero è destinato a crescere gradualmente fino a giugno, e potrebbe riguardare circa 300 lavoratori".
"Ci domandiamo cosa sarebbe successo ai lavoratori Aeronavali oggi - aggiunge Zanocco - se lo scorso anno non avessimo sottoscritto l'accordo che prevede gli investimenti di Agusta Westland e di Superjet, assieme alla loro capacità di assorbimento di parte del personale. Tutte queste operazioni, però, non ci danno certezze sul futuro dei lavoratori, per cui chiediamo: ad Alenia Aeroanutica, Agusta Westland e Superjet, di mantenere i loro impegni non solo nel farsi carico dei lavoratori ma di prevederne anche l'occupazione con attività produttive; a Finmeccanica, garante di quell'accordo, di sostenere con azioni concrete lo sviluppo del sito di Tessera; alle istituzioni locali, Comune, Provincia e Regione, così come alle forze politiche, di intervenire nei confronti dell'azienda perché rispetti l'accordo sottoscritto e non di ricordarsi dei lavoratori solo in prossimità delle scadenze elettorali. Riteniamo questo sia necessario perchè lo Stato è il vero proprietario di Finmeccanica ed Alenia, attraverso il Ministero del Tesoro: non è possibile scaricare sui lavoratori scelte di deindustrialiazzazione o di ridimensionamento a Venezia".
"L'accordo che abbiamo sottoscritto - aggiunge ancora Zanocco - ha già dato garanzia ad una importante parte di lavoratori. Oggi chiediamo, prima di parlare di ammortizzatori sociali, di discutere del piano e delle scelte industriali che consentano di dare un futuro al sito e a tutti i suoi lavoratori. Chiediamo pertanto alla Dirigenza e al Direttore del Personale di Aeronavali, di uscire allo scoperto e di non essere latitanti nascondendosi dietro Alenia. Sono state compiute delle scelte nel corso di questi ultimi mesi che rischiano di inficiare sia le relazioni industriali che l'accordo sindacale sottoscritto. E' perciò necessario definire rapidamente un incontro, per confermare il rispetto degli impegni assunti da tutte le organizzazioni sindacali, definendone i tempi di attuazione".

Mestre, 4 novembre 2009
Ufficio Stampa
Monica Borga

Fim Cisl