Autostrada Brescia- Padova: la crisi non si cura con meno personale e servizi peggiori.

Domenica, 01 marzo 2009

COMUNICATO STAMPA
FIT-CISL VENETO

Autostrada Brescia- Padova: la crisi non si cura con meno personale e servizi peggiori.

A causa delle note difficoltà finanziarie la Autostrada BS-PD ha avviato un progetto per ottenere una massiccia riduzione del personale operativo, mascherandolo con un accattivante slogan: "progetto di efficientamento dell'Azienda".
Purtroppo, nella realtà, si tratta di una mera riduzione del personale con conseguente abbattimento della qualità del servizio erogato.
Il progetto prevede, già dal 1° marzo, una riduzione della presenza giornaliera sia del personale operante nei classici "caselli", sia del personale dedicato al controllo delle uscite automatiche (telepass e viacard) e, paradossalmente, anche del personale dei c.d. punti blu (o centri servizi), che di fatto operano per risolvere tutte le problematiche che gli automatismi causano all'utenza.
Nei fatti questo si traduce in circa 40 lavoratori a tempo determinato che restano a casa da un parte e dall'altra in maggiori tempi per effettuare il pagamento dei pedaggi per i clienti. Oltre a ciò saranno introdotte numerose casse automatiche (pagamento "fai da te") destinate ad allungare le attese e le code ai caselli (in quanto sono estremamente più lenti delle operazioni effettuate con l'operatore) e a provocare altri esuberi di personale.
Eppure il costo del personale, che continua a scendere, non è la causa delle difficoltà della società - nel 2007, comprese le paghe dei dirigenti, era il circa 20% del fatturato- ma "inspiegabilmente" anche il Margine Operativo Lordo continua ridursi.
Ad andare fuori controllo è stato invece tutto il resto: costi degli appalti per servizi affidati "in house" a Società create ad hoc, parcelle a una miriade di consulenti e legali esterni, benefits e prebende varie. Aggiungiamo le ricadute negative che hanno avuto nei conti economici l'acquisizione diretta di Acufon spa e della bresciana "Thera" spa tramite la controllata Infracom. E ancora: è poi un buon affare l'affidamento, senza mai gara d'appalto, delle manutenzioni e degli altri strumenti tecnologici (telepass, ecc.) sempre alla Infracom, alla quale è stata affidata per intero la gestione delle casse automatiche che si intende istallare?
Si deve anche aggiungere anche il drastico calo degli investimenti nelle manutenzioni dell'infrastruttura: chiunque percorra il tratto autostradale della Serenissima avrà notato il progressivo degradarsi della pavimentazione, dove il tanto decantato asfalto idrofono assorbente costituisce un lontano ricordo, o il degrado delle barriere antirumore (fino a qualche anno fa, l'Autostrada Serenissima era leader incontrastata nel panorama autostradale europeo in tema di sicurezza, qualità, innovazione ed efficienza del servizio erogato).
La FiT Cisl denuncia questi fatti che dimostrano come questa società, a causa della assenza e delle divisioni tra la proprietà pubblica (che pure è maggioritaria), sia di fatto gestita in modo speculativo dal privato a danno della collettività.
"Noi siamo pronti a discutere su un progetto di riorganizzazione delle società per recuperare risorse finanziarie- sottolinea Gaetano Antonello, segretario del sindacato dei trasporti della Cisl veneta- ma queste risorse devono essere destinate al completamento delle infrastrutture previste dal piano finanziario della concessione riducendo anche i pedaggi.

Mestre 26/02/2009

Gaetano Antonello Segretario Generale Fit Cisl Veneto
tel. 335 64 25 025

Fit Cisl, trasporti