Cisl nazionale: Prime valutazioni decreto legge anticrisi

Martedì, 02 dicembre 2008

Il Governo ha varato, con il Decreto legge n. 185 del 28 nov. 2008, un pacchetto di misure, in funzione anticrisi, a sostegno della famiglia, del lavoro, dell'occupazione e dell'impresa.

L'orientamento del Governo di non superare per deficit/PIL il limite del 3% nel 2009, diversamente da altri paesi europei , non tiene conto  dei quasi 4 miliardi prevedibili di minori interessi per il servizio del debito pubblico che non graveranno nel bilancio pubblico del 2009.

La politica di bilancio del governo sembra, dunque, rinunciare ad uno spazio aggiuntivo, che l'eccezionale situazione richiederebbe per incrementare investimenti e consumi delle famiglie.

L'elevato debito pubblico (105% del PIL) certamente  pone l'Italia in una  situazione di particolare difficoltà, ma ad incidere forse di più è l'incapacità dell'intero sistema italiano di fare coalizione in una situazione di così elevata gravità.

In un contesto di Patto politico e sociale più forte, come strenuamente auspicato dalla CISL, ben si potrebbero allentare in modo controllato e temporaneo i vincoli di bilancio per affrontare la situazione di crisi per investimenti infrastrutturali e produttivi.

Questo d'altronde è quanto previsto dal Piano anticrisi di 200 miliardi di euro varato il 26 novembre dalla Commissione UE per sostenere l'economia soprattutto con un forte stimolo della domanda. Dei 200 miliardi, 30 sono a carico del bilancio UE (un terzo) e il resto, 1,2% del PIL dell'UE, a carico degli Stati membri, che devono coordinare i loro interventi (il come è una questione aperta), anche con un "temporaneo" aumento del disavanzo o riduzione dell'avanzo, a seconda della situazione dei diversi Stati.

Il fondo della Banca Europea Investimenti, invece, con la dotazione iniziale di almeno un miliardo di euro per le grandi infrastrutture comunitarie dei trasporti e dell'energia, che dovrebbe avere il via libera dall'ECOFIN di martedì 2 dicembre, potrà diventare operativo solo a fine 2009, ma sarà una risorsa importante, voluta dal governo italiano.

La manovra lascia quindi aperto, per la CISL, il problema della quantità delle risorse che sarebbe necessario investire innanzitutto in termini di restituzione fiscale strutturale ai lavoratori e ai pensionati, quindi per un rilancio dell'economia dal versante di una vigorosa ripresa dei consumi.

La manovra, comunque, va valutata positivamente come un primo intervento anticrisi: - a favore delle famiglie di pensionati e di lavoratori, soprattutto monoreddito e numerose, in maggiore difficoltà, - per il miglioramento del salario dei lavoratori, anche quelli pubblici del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, con la detassazione consistente della parte collegata alla produttività, - per la estensione degli ammortizzatori sociali a categorie che ne sono prive, compresi gli atipici, e, in ogni caso per l'incremento dei relativi stanziamenti, - per il  sostegno delle imprese.

Va perseguito il suo miglioramento in sede di riconversione parlamentare. Il pacchetto diretto a favore di famiglie e imprese ammonta a 6,3 miliardi rispetto agli originari 4 miliardi.

Bonus famiglia (art. 1)

Si tratta di un bonus, una tantum, da un minimo di 200 a un massimo di mille euro, che sarà distribuito in base al reddito e al numero di componenti del nucleo familiare. Sarà erogato dai sostituti d'imposta a gennaio-febbraio attraverso una detrazione. La richiesta va presentata entro il 31 gennaio con autocertificazione mediante modulo dell'Agenzia delle Entrate. Esclusi dal beneficio sono i lavoratori autonomi, i titolari di partita Iva e chi ha redditi fondiari superiori a 2.500 euro.

Il bonus sarà di 200 euro per i soggetti pensionati unici componenti di un nucleo familiare se il reddito non è superiore a 15 mila euro, di 300 euro se la famiglia è composta da due persone con un reddito di 17 mila euro l'anno, di 450 se la famiglia è composta da tre persone, sempre con un reddito di 17 mila euro all'anno. Il bonus sarà invece di 500 euro per le famiglie di quattro componenti con un reddito di 20 mila euro, di 600 euro se i componenti la famiglia sono cinque, sempre con un reddito annuo di 20 mila euro. Avranno mille euro le famiglie con oltre cinque componenti con un reddito di 22 mila euro. Per le famiglie con portatori di handicap il tetto sale fino a 35mila euro.

Si valuta che il «bonus straordinario per famiglie, lavoratori, pensionati e non autosufficienti» riguardi circa 8 milioni di soggetti, prevalentemente pensionati. In primissima approssimazione sarebbero interessati oltre 15 dipendenti e 30 pensionati su 100. Lo stanziamento previsto è di  2,4 miliardi di euro.

Altre misure sociali

  • fissazione di un tetto del 4% per le rate del mutuo variabile sulla prima casa, con la copertura della parte in eccesso da parte dello Stato; la misura, nella attuale tendenza di riduzione dei tassi, offre una garanzia verso eventuali rialzi futuri (art. 2);
  • blocco dei pedaggi autostradali e delle tariffe ferroviarie sulle tratte regionali per tutto il 2009; per lo stesso periodo, blocco o riduzione delle tariffe per le forniture abituali, salvo quelle dell'acqua; compensazione della spesa per la fornitura di gas naturale dal 1° gennaio 2009 per le famiglie economicamente svantaggiate che hanno diritto all'applicazione delle tariffe agevolate per la fornitura di energia elettrica (art. 3);
  • un prestito (a tasso agevolato, 4% per 5 anni) alle famiglie che avranno nuove nascite, al fine di supportare le spese connesse alle esigenze dei primi anni di vita. Avverrebbe attraverso un Fondo di credito per i nuovi nati dotato per il 2009 di 25 milioni di euro, finalizzato a rilasciare garanzie dirette, anche fideiussorie. Si ipotizzano prestiti di 5mila euro a nascita. Prevedendo un'agevolazione pari al 5% rispetto ai tassi di mercato il beneficio riguarderebbe circa 100 mila famiglie (art. 4).

Si prevede lo stanziamento di 257 milioni per la indennità di "vacanza contrattuale" dei pubblici dipendenti per il 2008, da erogare in unica soluzione in dicembre, come anticipazione del contratto 2008-2009 (art. 34);

Detassazione del salario di produttività (artt. 4 e 5)

E' prorogata la detassazione dei salari di produttività con l'innalzamento da 30 a 35 mila euro del reddito massimo per beneficiare dell'aliquota agevolata e con innalzamento da 3 a 6.000 euro del salario di produttività agevolato fiscalmente, con una tassazione separata del 10%. A questo rafforzamento, sostenuto con molta determinazione dalla CISL e pienamente centrato, sono state destinate risorse della detassazione sugli straordinari, che, come la stessa CISL aveva richiesto in ragione della crisi produttiva, non è stata prorogata.

La tassazione agevolata del salario di produttività è stata estesa anche ai lavoratori pubblici del comparto sicurezza, difesa, soccorso pubblico. Questo è un primo passo per la estensione a tutti i settori dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, che la CISL rivendica, con la nuova tornata contrattuale sulla produttività, anche in attuazione degli impegni assunti dal governo.

La detassazione comporta un vantaggio fino a circa 1.350 euro annui per circa 3 milioni di lavoratori, con riferimento al 2007; l'estensione a 35 mila euro interessa circa 800 mila lavoratori.

Ammortizzatori sociali (art. 18 e 19)

E' istituito il Fondo sociale per l'occupazione e la formazione del Ministero del lavoro, nel quale confluisce il Fondo occupazionale per gli ammortizzatori in deroga, finanziato per un miliardo e 26 milioni di euro. Potranno accedere agli ammortizzatori in deroga i lavoratori, compresi apprendisti e somministrati, dei settori e delle aziende attualmente non coperti, a condizione di una partecipazione degli Enti bilaterali con intese territoriali; l'indennità ordinaria di disoccupazione sarà estesa ai lavoratori dell'artigianato, dei servizi, delle piccole aziende; una misura specifica è prevista anche per i cococo; è prevista una estensione degli ammortizzatori sociali ai lavoratori di aziende commerciali e di agenzie turistiche con più di 50 dipendenti, di imprese di vigilanza con più di 15 dipendenti, ai portuali con contratto temporaneo.

Sostegno alle imprese (artt. 6,7,8,9,10,11,12,16)

Gli interventi riguardano: - la deduzione del 10% dell'IRAP ai fini IRES  per la componente costo del lavoro, - lo slittamento del pagamento IVA dalla fatturazione all'incasso, - la revisione "congiunturale" degli studi di settore, - i rimborsi IVA ultradecennali per 6 miliardi, - il taglio temporaneo del 3% dell'acconto IRES di fine novembre,- il potenziamento del CONFIDI e interventi sulla capitalizzazione delle banche (previsione di sottoscrizione per 10/12 miliardi, o,8 del PIL a fronte di 2,1 della Francia e di 3,3 della Germania) con l'obiettivo controllato di sostenere liquidità e credito alle imprese, - la riduzione dei costi amministrativi a carico delle imprese.

Va rilevato che alcuni sgravi fiscali per le imprese sono di natura permanente, mentre le misure a favore delle famiglie sono transitorie.

Investimenti infrastrutturali (artt. 20,21,22,23,24,25)

Il governo potrà disporre direttamente, con procedure esecutive veloci, la riprogrammazione di circa 25 miliardi di quota nazionale del nuovo FAS. Il Decreto comincia con il destinare alcuni finanziamenti di urgenza dal 2009 alle Ferrovie, al nuovo Fondo per l'occupazione e la formazione del Ministero del lavoro, alla Legge obiettivo, alla sicurezza delle scuole e ad altre priorità. La Cassa Depositi e Prestiti potrà usare il risparmio postale per finanziare direttamente progetti promossi da enti pubblici con sostenibilità finanziaria. E' prevista la detassazione dei micro progetti di arredo urbano o di interesse locale operati dalla società civile nello spirito della sussidiarietà.

[Per la efficacia dei grandi investimenti infrastrutturali va tenuto presente che, con le attuali procedure e in base alla esperienza, in Italia, per opere di valore compreso tra 10 e 50 milioni di euro  tra tempi di progettazione, appalto e costruzione sono necessari circa 7 anni. Per opere di valore superiore ai 50 milioni di euro i tempi di realizzazione salgono a 10 anni e 8 mesi, di cui 4 anni e tre mesi per la progettazione e l'appalto (studio del Ministero dello sviluppo economico novembre 2007). Solo opere di valore inferiore al milione di euro vengono cantierate in poco più di un anno dall'approvazione e completate in 2 anni.]

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