Legge di Bilancio 2019: tassa fissa e bassa, ma solo per le Partite Iva

Lunedì, 21 gennaio 2019

Vi ricordate la flat tax (tassa piatta), la forma di tassazione che avrebbe dovuto portare i contribuenti a pagare una unica aliquota Irpef (massimo due) bassa (10%, massimo 15%) invece delle 5 attuali progressive? Il governo non se ne è dimenticato, ma l’ha riservata ad una sola parte dei contribuenti.
La legge di Bilancio 2019 la introduce infatti, a questo punto come un privilegio, per lavoratori autonomi e imprenditori individuali che lavorano con partita Iva. Per loro è fissata un Irpef al 15% se nel 2018 non si sono superati i 65mila euro di ricavi. Meglio ancora per quelli che aprono una nuova attività: in questo caso l’Irpef sarà del 5%. Ma non basta. Dal 2020 Irpef ridotta e fissa al 20% anche per chi ha ricavi dai 65mila ai 100mila euro.
Ne beneficiano anche coloro che detengono reddito di lavoro dipendente (parlamentari compresi) che svolgono anche attività con partita Iva. In questo caso il primo reddito sarà tassato con l’Irpef progressiva, quello da partita Iva con Irpef ridotta e fissa.
Per capire gli effetti di questa scelta un solo esempio è sufficiente: le tasse pagate in meno da un lavoratore con partiva Iva che ha ricavi per 65.000 euro rispetto ad un dipendente con lo stesso reddito sono attorno ai 10.000 euro all’anno.
“Questo privilegio – commenta critica la Cisl - costerà già nei primi due anni (2019 e 2020) oltre 2,2 miliardi di euro in termini di minori entrate fiscali per lo Stato, le Regioni ed i Comuni”.