Sicurezza e cattiveria, di Franca Porto

Venerdì, 03 luglio 2009

E' legge dello Stato il Pacchetto Sicurezza che mette in un unico sacco mafiosi e graffittari, clochard e immigrati irregolari, buttafuori e maleducati e che arma i cittadini di spray al peperoncino e di ronde. Il tutto con qualche alzata di mano in Parlamento sotto l'imperio della "fiducia".

Al centro del provvedimento di legge nuove sull'immigrazione ed in particolare l'introduzione del reato di clandestinità che, detto così, può anche giustificarsi.
Se poi lo vediamo nei fatti le cose cambiano di molto.

Ad esempio: sono delle criminali le migliaia di badanti moldove o ucraine che assistono, in Veneto, altrettanti anziani? E il pubblico ufficiale che non le denuncia alla polizia, mettendo nei guai anche il loro datore di lavoro (sempre l'anziano o un suo familiare), è da sanzionare penalmente (viceversa, se lo fa, va encomiato per la dimostrazione di senso civico ed attaccamento al dovere?).

Sono dei criminali i lavoratori stranieri che, a causa della crisi, perdono il lavoro e, restando disoccupati per più di sei mesi, perdono anche il diritto al rinnovo del permesso di soggiorno?

In Veneto ci sono almeno 40 mila stranieri irregolari, senza cioè quel pezzo di carta, oggi tesserino di plastica, che si chiama permesso di soggiorno.
Il governo ne conosce nome e cognome, l'età e la provenienza, sa dove lavorano e, per molti, sa anche dove alloggiano. Informazioni che sono in possesso dei suoi uffici da quasi due anni. Non è una presa in giro: tutti sanno che almeno il 70% delle domande di permesso di soggiorno e lavoro presentate a dicembre 2007 riguardano lavoratori già presenti in Italia. Quale cittadino veneto denuncerà Maroni ed il capo della polizia per aver omesso di denunciare migliaia di clandestini?

La Cisl si è dichiarata fin dall'inizio assolutamente contraria alla introduzione di questo reato e non solo per una questione di umanità e di solidarietà. Noi tuteliamo il lavoro ed i lavoratori, migranti e non. Peggiorare le condizioni di vita di queste persone, costringerle ancor di più a nascondersi, a non curarsi, a non dichiarare i figli nati non migliora la sicurezza di nessuno.

I sostenitori di queste norme criminalizzanti per definire questo modo di vedere le cose hanno coniato il termine "buonismo" (a rappresentare la degenerazione dell'essere buoni). Noi, per definire le nuove norme, restiamo sul linguaggio tradizionale: sono cattive. E la cattiveria fa male, genera dolore a tutti, anche ai suoi corifei.

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