Covid-19. Zanin (Fai Cisl Veneto): “L’agricoltura rischia il collasso”

Martedì, 31 marzo 2020

“L’emergenza Codid-19 non può trasformarsi in una catastrofe per l’agricoltura veneta ma nemmeno in una grande occasione per la criminalità organizzata, il caporalato e il lavoro nero non soggetto ad alcun controllo sanitario”.
Andrea Zanin, segretario generale della Fai Cisl Veneto, è preoccupato per la scarsità di lavoratori stagionali per l’agricoltura veneta proprio a ridosso di raccolti importanti quali quelli di fragole e asparagi.
Tre le proposte che Fai Cisl ha chiesto alla Regione Veneto e agli imprenditori del settore di presentare al Governo: apertura di corridoi green regionali e interregionali e intercomunitari per il transito di lavoratori stagionali, concessione di un permesso di soggiorno straordinario per motivi di lavoro a tutti gli stranieri irregolari occupati nel settore agricolo e superamento degli ostacoli normativi e burocratici che impediscono o limitano l’attività lavorativa dei richiedenti protezione internazionale.
“Si è creato il paradosso – spiega, infatti, il segretario Fai - per cui tutta la filiera agricola è esentata dalla sospensione dell’attività lavorativa decretata dal Governo, ma manca del personale necessario. Va anche sottolineato – aggiunge - che se non si raccoglie si bloccano, a catena, le attività di trasformazione dei prodotti ed infine dell’approvvigionamento alimentare. In sostanza 100 mila posti di lavoro”.
Il sindacato ha chiesto quindi al Presidente Zaia di convocare un tavolo di lavoro con tutte le rappresentanze imprenditoriali.