La salute di tutti, per restare un paese civile, di Franca Porto

Martedì, 10 febbraio 2009

La legge italiana ed i codice deontologico dei medici prevede che gli stessi debbano segnalare alle autorità di polizia la prestazione di cure sanitarie per lesioni che si sospetta siano state dovute a fatti illeciti. Che si tratti di una ferita da arma da fuoco o una frattura per una caduta in un cantiere di lavoro.
C'è quindi da chiedersi quale fatto illecito debba segnalare il medico che cura una forte febbre influenzale ad una badante senza permesso di soggiorno o il mal di pancia del bambino figlio di un muratore irregolare. Ma al Senato la maggioranza non si è posta questo problema ed ha votato, nel decreto sicurezza, una norma che cancella l'obbligo per i medici di non denunciare queste persone: se vogliono possono farlo.
E' una libera facoltà ? No. Perché si apre, nei fatti, la strada all'obbligo della denuncia; il decreto sulla sicurezza prevede infatti che la presenza illegale in Italia sia reato procedibile d'ufficio e quindi obbligatoriamente denunciabile dai pubblici ufficiali, medico pubblico compreso.
Gli effetti della norma sono stati denunciati da tutte le parti interessate. I circa 400/500 mila stranieri irregolari, di cui almeno la metà in attesa di regolarizzare la loro posizione con il Decreto Flussi 2008 - 2009 (le pratiche presentate a dicembre 2007 sono ancora in corso) eviteranno in tutti i modi di ricorrere alle cure mediche (salvo quei pochi che con i soldi potranno pagarsi cure sanitarie private e riservate). Sarà dunque in pericolo la loro salute, ma anche quelle delle persone a loro vicine, se affetti da malattie facilmente trasmissibili: dall'influenza alla TBC.
E' difficile quindi capire cosa si voglia ottenere con questo atto, di certo non una riduzione del numero degli irregolari. Per ottenere questo risultato basterebbe semplificare e sburocratizzare le procedure di accesso regolare, a partire dalla macchina impazzita dei Decreti Flussi.
Non certo la riduzione dei costi della sanità pubblica che dovrà affrontare in ritardo situazioni critiche e malattie aggravate dalle mancate cure immediate, piccole o grandi epidemie.
L'effetto principale di questa spada di Damocle, pendente sulle teste di centinaia di migliaia di donne, uomini e bambini stranieri irregolari, sui loro famigliari, regolari o meno, amici e colleghi di lavoro, italiani o meno, e su decine e decine di migliaia di anziani e disabili assistiti (che si possono stimare in almeno 6-7.000 quelli conviventi con colf o badante clandestina), su migliaia di medici e sanitari e più in generale su tutti i cittadini, sarà quello di rinfocolare la xenofobia, la caccia all'untore e la delazione.
Per questo partecipiamo convinti al coro di chi, per mille ragioni, tutte giuste, chiede al Parlamento italiano di non confermare questa norma incivile nella legislazione di un paese civile come è, e come vuole a continuare ad essere, il nostro.

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