Veneto. Lavoratori agricoli, sindacati: “Contratto scaduto nel 2019 e non ancora rinnovato”

Giovedì, 16 luglio 2020

Il contratto dei lavoratori agricoli è scaduto nel 2019 e ad oggi i sindacati del settore, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, riscontrano forti difficoltà non solo per il suo rinnovo ma anche per ottenere la disponibilità agli incontri da parte delle Associazioni datoriali quali Coldiretti, Confagricoltura e Cia.

Si tratta, per la precisione, di un contratto di Lavoro Provinciale, ma con valenza di contratto nazionale per salario ed orario, che in Veneto interessa 9766 imprese agricole con 14.437 lavoratori con contratto a tempo indeterminato e 61.225 con contratto a termine stagionale.

Un settore importante per l’economia della nostra regione, dal quale deriva il 10% della produzione nazionale con un valore aggiunto che supera i 2,6 miliardi e vede in crescita il numero degli operatori biologici, degli operatori DOP, IGT, STG e delle imprese agrituristiche, ormai il 6% del totale nazionale.

L’argomento è stato affrontato questa mattina nel corso di una conferenza stampa congiunta di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil che hanno evidenziato la necessità di riprendere il negoziato per il rinnovo dei contratti agricoli in tutte le province del Veneto. Tante le richieste avanzate dai sindacati, come il giusto incremento retributivo per i lavoratori coinvolti e il welfare sussidiario integrativo, ma anche la designazione dei rappresentanti dei lavoratori della sicurezza territoriale (RLST), rafforzare il sistema delle relazioni sindacali e potenziare la bilateralità territoriale.

“Il contratto provinciale – ha commentato Andrea Zanin, segretario regionale di Fai Cisl - è uno strumento importante non solo per migliorare le condizioni di lavoro di queste persone dal punto di vista normativo ed economico ma anche per contrastare lo sfruttamento del caporalato, fenomeno presente anche in Veneto”.