CCNL metalmeccanici: domani a Vicenza attivo unitario dei delegati veneti

Martedì, 22 ottobre 2019

L’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale metalmeccanico industria sarà il tema principale dell’attivo dei delegati della Fim-Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil del Veneto in programma domani, dalle 9:30 alle 13:00, al Centro Congressi Fiera di Vicenza. Prevista la presenza di circa 800 persone tra delegati aziendali e operatori sindacali dei metalmeccanici, settore che in Veneto impiega circa 165.000 lavoratori.
“I dati macroeconomici del 2019, dopo i risultati positivi del 2017 e 2018, hanno mostrato un rallentamento preoccupante su tutto il settore metalmeccanico, in Veneto, in particolare, nella siderurgia (conseguenza anche dell’introduzione dei dazi negli Stai Uniti) e nell’automotive (crollo del mercato tedesco) – dichiara il Segretario Generale Fim Cisl Massimiliano Nobis - Anche il settore del termomeccanico (in Veneto 15.000 addetti complessivi) necessita di una particolare attenzione in vista di un utilizzo sempre più ridotto di fonti energetiche derivanti dal carbon fossile con effetti sulla produzione dei prodotti per il benessere climatico. In questo quadro Veneto e Nazionale – spiega - si inserisce la piattaforma dei metalmeccanici, dove si pone l’attenzione sulla necessità di un nuovo inquadramento professionale per stare al passo con i veloci cambiamenti del mercato del lavoro, la conferma del diritto alla formazione obbligatoria per tutti i lavoratori, l’attenzione alla salute e sicurezza e una richiesta salariale pari all’8% sui minimi contrattuali (€ 154 al 5^ livello)”.
E a proposito della sicurezza sul lavoro, all’attivo di Vicenza sarà presente anche una delegazione Spisal, al momento in vertenza con la Regione Veneto, alla quale chiede nuove assunzioni e investimenti in progetti di prevenzione e formazione.
“Aziende e Regione Veneto – denuncia Nobis - stanno facendo ancora poco per la sicurezza dei lavoratori. Il mondo del lavoro piange ancora morti sul posto di lavoro. Serve una campagna straordinaria per fermare questo bollettino di guerra: 35 morti nei primi 8 mesi del 2019 in Veneto”.