Veneto. Ambiente, con il lockdown migliora la qualità dell’aria

Mercoledì, 13 gennaio 2021

Migliorata, durante il lockdown, la qualità dell’aria in Veneto.

La Regione ha analizzato alcuni aspetti dell’ambiente urbano, come la qualità dell’aria, la gestione dei rifiuti e lo sfruttamento dell’acqua.

In particolare, con l’introduzione delle misure restrittive per arginare la diffusione del Covid, che hanno portato allo stop forzato delle attività e, di conseguenza, alla diminuzione dei veicoli circolanti, tra la fine di marzo e il 31 maggio del 2020 è stato registrato un calo delle concentrazioni di biossido di azoto (NO2) rispetto allo stesso periodo del quadriennio 2016-2019. Durante il lockdown, infatti, nella nostra regione i livelli di NO2 sono diminuiti del 42%, attestandosi poi, con le progressive riaperture, intorno al -30%.

In merito alla produzione di rifiuti e alla loro gestione, invece, il Veneto si conferma la prima regione italiana per la raccolta differenziata, con una media complessiva regionale pari al 73,8%, al di sopra di quella nazionale ferma al 58,1%. La città più virtuosa è Treviso (con una percentuale dell’87,2%), seguita da Belluno (83,1%) e Vicenza (75,3%), tutte al di sopra della media regionale. Maggiori criticità le presentano, invece, Rovigo (63%), Venezia (59,5%) e, soprattutto, Padova (55,2%) e Verona (52,7), queste ultime due al di sotto della media nazionale (58,1%).

Infine, in base agli ultimi due censimenti sulle acque ad uso potabile condotti dall’Istat nel 2015 e nel 2018, emerge che le città dove si registra un maggiore consumo pro capite sono Belluno e Venezia, probabilmente a causa delle maggiori presenze turistiche, mentre Vicenza, Treviso, Padova e Rovigo si attestano al di sotto della media nazionale.