Veneto: prosegue lo sciopero delle cicogne

Martedì, 22 dicembre 2020

Meno 15.059: è il numero dei nati in Veneto nel 2019 rispetto all’anno 2008. I viaggi delle cicogne che erano stati infatti oltre 48.000 si sono ridotti a poco più di 33.500. Una variazione non da poco: quasi un terzo in meno (-31%). Ancora più consistente la riduzione tra i nati primi figli (-33,6%).
La conferma arriva dal rapporto ISTAT pubblicato in questi giorni.
Il declino parte dal 2008, l’anno pre-recessione internazionale, e non ha quindi come causa primaria la crisi economica ed è più marcato rispetto alla media italiana (rispettivamente -27 e -29,5%).
L’Istituto di statistica spiega come il fenomeno sia frutto di una evoluzione sociale che può essere rappresentata confrontando le donne del Nord–Est nate nel 1950 (oggi settantenni) e quelle nate nel 1979. Tra le prime quelle senza figli sono 10,5 su cento, quelle con un solo figlio 31,4 su cento e le rimanenti 58,1 su cento sono mamme di almeno 2 figli. Nella seconda generazione (si tratta di stime perché la loro storia riproduttiva non si è ancora completata) le percentuali sono:  23,8 (senza figli), 26,5 (un solo figlio) e 49,6 (almeno due figli). Va però ricordato che, nell’arco di tempo che separa le due generazioni sono arrivate in Veneto molte donne immigrate che hanno dato un contributo rilevante alle nascite.
Sempre ISTAT ci dice che nel 2019 in Veneto il numero medio dei figli per donna era di 1,16 tra le italiane e di 2,10 tra le straniere.
Interessante anche il dato dei figli nati da genitori non coniugati. Nel 1995 (area Nord-Est) erano 10 ogni 100 nati. Nel 2019 sono 36 ogni 100 ma, se si considerano solo i casi in cui i genitori sono italiani, la quota sale a 43,7 su cento.
Ma come si chiamano questi neonati? Il nome più frequente tra i maschietti è Leonardo, così come in tutte le altre regioni d’Italia eccetto quattro: Alto Adige (Jonas), Molise (Francesco), Campania (Antonio) e Sicilia (Giuseppe). Tra le femminucce al primo posto Sofia (sono 462), che impera quasi tutte le regioni del Centro-Nord, grazie al fatto che è molto gettonato anche dalle famiglie romene e cinesi.