Safilo. Dopo Gucci se ne va anche Dior
Ancora un brutto colpo per Safilo. Stamattina il CEO Angelo Trocchia ha incontrato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali del settore, per Femca Cisl il segretario regionale Stefano Zanon, e le RSU di tutti gli stabilimenti, comunicando la cessazione a dicembre 2020 della licenza Dior.
La decisione di Dior fa seguito a quella analoga già comunicata da Gucci.
Inevitabili le ricadute sulle attività del gruppo: i due marchi coprono infatti una parte consistente della produzione che si sviluppa in Italia negli stabilimenti di Santa Maria di Sala (Venezia), Longarone (Belluno) e Martignacco (Udine).
“Abbiamo espresso unitamente alle RSU – dicono i sindacati in un comunicato stampa - una forte preoccupazione rispetto alla situazione che si è venuta a creare e ribadito che la soluzione del problema non può solamente fare riferimento alla leva occupazionale”.
“Serve - sottolinea Zanon - un tavolo condiviso per affrontare un piano industriale che sia capace di rispondere a questa situazione in termini produttivi, occupazionali ed economici attraverso azioni di riposizionamento e di rilancio qualitativo ed occupazionale della Safilo”.