Qatar. Maggiore tutela dei diritti dei lavoratori migranti

Mercoledì, 02 settembre 2020

Emanati, in Qatar, due provvedimenti volti a migliorare la tutela dei diritti e le condizioni di vita dei lavoratori migranti. Si tratta dell’abolizione del cosiddetto “certificato di non obiezione” e dell’aumento del salario minimo.

In particolare, i lavoratori potranno cambiare impiego senza dover ottenere il benestare del datore di lavoro, ma rispettando solo un periodo di preavviso. Si pone fine così al potere di controllo esercitato dai datori di lavoro sui propri dipendenti.

Il salario minimo per i lavoratori migranti, invece, in base ai contributi dei dipendenti, sarà di 1000 QAR con vitto e alloggio dignitoso forniti dal datore di lavoro, 1500 QAR con solo alloggio, fino a 1800 QAR (corrispondenti a 294 dollari americani) senza vitto o alloggio.

I provvedimenti si sono resi necessari in seguito alle gravi violazioni dei diritti umani soprattutto nei confronti dei lavoratori migranti che da anni operano nel paese in vista del prossimo Campionato mondiale di Football del 2022 e sono il risultato di una collaborazione tra il governo del Qatar, l'Organizzazione internazionale del lavoro e l'ITUC (la Confederazione sindacale internazionale).

I datori di lavoro avranno sei mesi di tempo per adeguarsi alle nuove normative, pena la sospensione delle attività.

Inoltre, è stata istituita una Commissione che dovrà valutare periodicamente il tasso di salario minimo in base al costo della vita.