Lavoro agile anche nella piccola impresa? Si può fare

Mercoledì, 27 novembre 2019

Il lavoro agile può essere fatto anche nella piccola impresa o è solo una prerogativa delle grandi e medie dimensioni? Per dare una risposta a questa domanda, che in Veneto interessa migliaia di lavoratori e aziende, è stata commissionata una indagine che ha coinvolto oltre 600 piccole e micro imprese e che ha prodotto una guida operativa concordata tra sindacati e imprenditori.
Ad illustrare e commentare i risultati del lavoro i rappresentanti di Cisl, Cgil, Confcommercio, Confartigianato e  Regione Veneto accompagnati da esperti (tra cui Marco Lai) che, questa mattina, hanno tenuto un incontro pubblico a Mestre coordinati da Sandro Mangiaterra del Corriere Veneto.
Dall’indagine è emerso che il 63% delle imprese coinvolte ha dichiarato di non conoscere il lavoro agile (smartworking) ma, dopo una prima e sintetica spiegazione, si è dichiarata interessata ad approfondire l’opportunità.
Tra i motivi di interesse per una possibile sperimentazione spicca la riorganizzazione del lavoro (52,2%), l’aumento della produttività. Il 62% delle imprese ha, inoltre, dichiarato di avere già flessibilità dell’orario di lavoro e il 13% ha affermato che, al loro interno, progetti assimilabili a questa forma di lavoro sono già presenti, seppure solo a livello informale.
Complessivamente, il 45% delle imprese ha dichiarato di essere interessata ad una sperimentazione. L’analisi dei dati consente di concludere che il settore o le dimensioni dell’impresa non sono determinanti, mentre costituiscono variabili rilevanti la presenza di un buon livello di digitalizzazione e di cultura d’impresa orientata all’innovazione oltre alla presenza di un generale clima di fiducia rispetto ai dipendenti.
Per Gianfranco Refosco, “Il lavoro agile può essere una importante opportunità per lavoratrici e lavoratori che devono conciliare tempi e modalità di lavoro con le esigenze della vita familiare; non è quindi solo la risposta ad esigenze aziendali, ma anche una risposta alle esigenze delle persone. Per questi motivi serve regolamentarne l'accesso e definire regole e tutele per chi lo pratica".