Fim Cisl. 60 mila metalmeccanici coinvolti nelle crisi. I settori più colpiti automotive ed elettrodomestici

Martedì, 24 gennaio 2023

Sono circa 60 mila, in tutta Italia, i metalmeccanici coinvolti nelle crisi, soprattutto nei settori automotive, elettrodomestici, siderurgia e aeronautica, mentre le crisi di settore censite sono oltre 206, di cui 8 in Veneto.

È quanto emerge dal report della Fim Cisl “Stato delle crisi nel settore metalmeccanico - 2° semestre 2022”, secondo il quale le aziende soffrono soprattutto per la carenza di materie prime e componentistica (in particolare per auto ed elettrodomestici) e per gli aumenti del costo dell’energia che incide per lo più nei settori energivori, come siderurgia e metallurgia.

A questo bisogna poi aggiungere che siderurgia e automotive devono fare i conti anche con i costi legati alle transizioni green e digitali.

In sofferenza anche le filiere degli appalti e delle istallazioni su cui gravano i meccanismi legati alle gare al massimo ribasso anche da parte degli enti pubblici.

“Avere 60 mila posti di lavoro a rischio, in uno dei paesi più industrializzati, è una questione sociale urgente che non ci possiamo permettere di trascurare e che va affrontata”, ha commentato il Segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia, che invita a prestare maggiore attenzione alle crisi aziendali storiche, al Mezzogiorno (“dove si rischia il deserto industriale e occupazionale”) e alle reindustrializzazioni.

“Ora è ancora più indispensabile un maggiore sforzo del Governo – ha concluso Benaglia - che punti ad evitare la recessione industriale che si rischia in questo 2023 mettendo al centro delle politiche pubbliche la crescita dell’economia reale”.

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