Tavolo regionale filiere automotive e moda. Paglini: Un passo importante per disegnare insieme lo sviluppo del Veneto.
Ieri a Venezia si è riunito il tavolo regionale dedicato alle filiere dell’automotive e della moda, che ha visto gli assessori all’Istruzione, formazione, lavoro e pari opportunità Valeria Mantovan eallo Sviluppo economico, energia e legge speciale per Venezia Roberto Marcato incontrare le organizzazioni sindacali e datoriali venete in merito alla nota situazione di criticità dei due settori.

«Non nascondiamo la nostra forte preoccupazione per l’andamento di comparti così strategici per l’economia e l’occupazione del Veneto – evidenzia Paglini –. E riteniamo che la loro pesante contrazione di mercato sia affrontabile solo con strumenti mirati e politiche adeguate alle diversità dei settori e dei distretti». «Perciò riteniamo che l’incontro di ieri sia particolarmente significativo, perché segna l’avvio di un percorso che dovrà ora strutturarsi concretamente su più piani – commenta Paglini –, per affrontare le difficoltà congiunturali e soprattutto quelle strutturali determinate dalle transizioni epocali che il sistema produttivo regionale e nazionale è chiamato ad affrontare. È imprescindibile mettere le basi per costruire un patto per lo sviluppo del Veneto».
E scendendo più nel dettaglio, Paglini spiega: «Serve in primis un rafforzamento degli ammortizzatori in deroga, per consentire anche alle aziende medio-piccole di far fronte alle riduzioni degli ordini. Ma se l’obiettivo primario è scavallare la fase critica, resta senza dubbio indispensabile avviare una ri-programmazione che sia profonda e innovativa, capace di modellare il sistema industriale del futuro. I Patti territoriali possono senz’altro diventare uno strumento efficace per formare le lavoratrici e i lavoratori, sviluppare competenze e accompagnare la riconversione, in particolare per i distretti della calzatura e della moda. Analogamente, per l’automotive si dovrà prevedere un uso rafforzato degli ammortizzatori così come un potenziamento della formazione, allo scopo di attivare la riconversione e affrontare le sfide tecnologiche. Con un occhio ai settori industriali di previsto sviluppo nei prossimi anni, a partire dall’aerospaziale, importante volano per l’attrazione di investimenti e competenze».
«Alla Regione abbiamo evidenziato pure una forte preoccupazione per il termomeccanico e il termoidraulico – conclude Paglini –, per i quali è già in atto una profonda trasformazione di prodotto che richiede la dovuta attenzione e altrettanto supporto».