Crisi pandemica, export Veneto in calo nel 2020

Martedì, 13 luglio 2021

In calo nel 2020, con la crisi pandemica, le esportazioni di beni prodotti in Veneto. Lo scorso anno, infatti, sono state pari a 59,8 miliardi di euro, con una diminuzione dell’8,2% su base annua.

Secondo Statistiche Flash dell’Ufficio di Statistica della Regione del Veneto (su dati Istat e World Trade Organization), le maggiori flessioni si registrano nelle province di Vicenza (-1,7 miliardi di euro rispetto al 2019), Padova (-1,3 miliardi di euro), Treviso (-995 milioni di euro) e Belluno (-882 milioni di euro). Più contenuto il calo per i territori di Venezia e Verona (in entrambi i casi inferiore ai 500 milioni di euro), mentre in controtendenza si rivela Rovigo (+490 milioni di euro), grazie al commercio di medicinali e preparati farmaceutici.

La meccanica strumentale, primo settore dell’export veneto, è il comparto che registra la flessione maggiore con un calo del -10,5%, pari a 1,4 miliardi di euro in meno di quanto fatturato nel 2019. In flessione anche il comparto moda, il secondo per importanza dell’export veneto ed uno dei più colpiti dalla crisi causata dalla pandemia da coronavirus, con una riduzione del fatturato estero di quasi dodici punti percentuali, pari a 1,3 miliardi di euro in meno rispetto al 2019. Segno negativo anche per occhialeria e apparecchiature mediche, che chiude il 2020 con una perdita superiore ai venti punti percentuali.

In crescita, invece, le esportazioni di medicinali e preparati farmaceutici (+699 milioni di euro), mentre tiene l’agroalimentare, con una perdita inferiore ai due punti percentuali (7,1 miliardi di euro nel 2020).

Un dato confortante arriva dalle stime relative al primo trimestre del 2021.

Nei primi tre mesi dell’anno, infatti, il valore delle esportazioni venete è pari a 16 miliardi di euro, in crescita di quasi cinque punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2020.

Bene soprattutto i settori delle produzioni di metallo e delle apparecchiature elettriche e meccaniche, mentre in merito ai mercati di destinazione, sono in aumento le vendite verso Germania, Francia e Belgio.

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