Cisl. Sanità pubblica e professioni sanitarie: subito un tavolo Regione – OOSS

Venerdì, 29 marzo 2019

Per Gianfranco Refosco la scelta della Regione Veneto di aprire alle assunzioni di medici in pensione per salvaguardare l’attività sanitaria negli ospedali rappresenta “una scelta dettata indubbiamente dall’emergenza” dettato anche dalla necessita “di rassicurare la cittadinanza che il problema è puntualmente presidiato dalla politica, ma a nostro avviso è una risposta ancora troppo parziale. A nostro parere, infatti, servono altri provvedimenti immediati che dovrebbero contemplare l’aumento dei posti universitari di specializzazione medica e l’assunzione immediata degli infermieri e delle altre professioni sanitarie, utili a colmare le carenze”.
Marj Pallaro, segretaria regionale di FP Cisl va tenuto conto che mancano anche gli infermieri e dunque il problema è più ampio e riguarda l’insieme delle professionalità sanitarie, ecco perché “serve anche ragionare su come è possibile valorizzare la ricchezza delle professioni sanitarie non mediche presenti nel nostro Paese, professioni per le quali è previsto un percorso accademico molto qualificato, in grado pertanto di offrire, all’interno di equipe multiprofessionali, elevati livelli di standard di assistenza e cura”. 
La questione, per i dirigenti Cisl va affrontata quindi nella sua complessità, anche mettendo mano ai sistemi organizzativi, ad esempio con la attivazione di reparti ospedalieri a bassa e media intensità di cura gestiti in autonomia dagli infermieri. 
Alla Regione una richiesta precisa: l’apertura di un tavolo con le Organizzazioni Sindacali dove affrontare queste criticità.