Appalti servizi sociali e socio sanitari: Protocollo sulla legalità in Veneto

Venerdì, 20 dicembre 2019

Contrastare discrezionalità e parzialità nell’affidamento dei servizi da parte degli enti pubblici salvaguardando così il lavoro delle cooperative sociali “sane”.
Questo lo scopo del “Protocollo sulla legalità in materia di appalti pubblici”, firmato a Padova nei giorni scorsi dai sindacati regionali Cisl-Fisascat e Cisl-Fp, Uil-Fpl e UILTucs e dalle cooperative venete Legacoop, Confcooperative e Federsolidarietà.
Nel Protocollo i firmatari invocano regole chiare e trasparenti, tutela dei diritti dei lavoratori, nonchè garanzia di qualità, sicurezza ed efficienza dei servizi erogati.
“I pesanti tagli al welfare, dovuti alla crisi economica e alle politiche di contenimento della spesa pubblica – denunciano, inoltre, i sindacati - portano molto spesso gli enti pubblici a privilegiare il criterio del ‘massimo ribasso’ per l’affidamento dei servizi sociali e socio sanitari. Così facendo – proseguono - da un lato non si tiene in considerazione il costo del lavoro, e dunque non si garantiscono i diritti e le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori, e dall’altro si rischia evidentemente di intaccare la qualità, l’efficienza e la quantità delle prestazioni".
"Situazioni – aggiungono - che peraltro mettono in grave difficoltà le cooperative rispettose del contratto collettivo nazionale”.
I sindacati, infine, tramite il Protocollo, si impegnano a segnalare al Comitato misto paritetico regionale (Cmpr, istituito dal Contratto collettivo nazionale di lavoro delle cooperative sociali) le situazioni irregolari e anomale, cui seguiranno azioni di contrasto, come l’invio di lettere di diffida e iniziative di informazione ai media.