Fim Cisl, lunedì la tavola rotonda “Vehicles change” sulla transizione dell’automotive
La transizione dell’automotive dalla dismissione dei combustibili fossili verso emissioni ad impatto zero e le conseguenze per l’occupazione nel settore saranno al centro del Consiglio generale della Fim Cisl Veneto, unitamente alle federazioni dei metalmeccanici di Verona e Vicenza, in programma lunedì prossimo, 17 aprile, alle 9.30, al G Hotel Vicenza di Creazzo (VI).
Le opportunità offerte dal passaggio al motore elettrico, e-combustibili e biocombustibili e i dubbi su competenze ed occupazione saranno discussi nel corso della tavola rotonda “Vehicles change, quale direzione per la transizione dell’automotive”, alla quale parteciperanno il Segretario nazionale Fim Cisl con delega all’Automotive Ferdinando Uliano, la Responsabile Relazioni Istituzionali ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) Fabrizia Vigo e il Segretario Generale MOTUS-E (Filiera Mobilità Elettrica Automotive) Francesco Naso.
“Al di là delle Direttive Europee e degli interessi nazionali, al fine di contenere l’innalzamento delle temperature e le emissioni di CO2, la strada è veramente segnata? – commenta Nicola Panarella, Segretario generale Fim Cisl Veneto, che sottolinea come “contraddizioni, fake news e informazioni di parte, non fanno altro che alimentare consenso o dissenso estremo”.
“Come sindacato dei lavoratori metalmeccanici – aggiunge Adriano Poli, Segretario generale Fim Cisl Verona - dobbiamo avviare percorsi di confronto con lavoratori e imprese, partecipare alle scelte strategiche ed in particolare attuare forme di contrattazione affinché non vi siano conclusioni facili dettate da scarsa conoscenza”.
“Il sindacato – conclude Stefano Chemello, Segretario generale Fim Cisl Vicenza - ha il compito di essere un attore presente, che accompagna la transizione nei luoghi di lavoro dove sono impegnati i lavoratori che rappresentiamo, senza perdere di vista l’impatto ecologico e sui cambiamenti climatici causati dalle emissioni di CO2, per costruire in modo partecipativo un percorso che consenta di far crescere le competenze dei singoli, adattandole alle modificate tecnologie”.
