30 ottobre, lo Sciopero con la S maiuscola

Mercoledì, 29 ottobre 2008

E' la S di Scuola, di Studio e di Scienza.
Le parole che racchiudono, da sempre, il futuro di ogni società, di qualsiasi Paese.
Sono le tre parole chiave dello sciopero del 30 ottobre che vede mobilitati i lavoratori della scuola statale. Sono le tre parole chiave anche dello sciopero del 14 novembre che coinvolge l'Università.
Non cadono nel vuoto: da settimane gli studenti ma anche i genitori chiedono di fermare una "riforma", o per meglio dire, quei provvedimenti di legge (decreti trasformati in legge a colpi di fiducia) sulla istruzione pubblica che vanno a comprometterne il futuro.
A partire dal taglio, in 3 anni, di quasi 8 miliardi di euro sulla spesa pubblica per la scuola e la ricerca. Su questo obiettivo, puramente economico e contabile, si sono costruite scelte come quelle del maestro unico, della riduzione drastica del personale della scuola e delle risorse per università e ricerca. S
cuola, Studio e Scienza non possono essere trattati come uno stabilimento da ristrutturare tagliando costi ed occupati, dove gli unici investimenti sono il grembiule, il 7 in condotta e le classi differenziate per gli stranieri.
Per sostenere questo piano devastante si stanno utilizzando argomenti ancora più inaccettabili: maestri ed insegnanti sono entrati nella cattiva compagnia dei fannulloni, la didattica moderna viene catalogata tra gli sprechi, il precariato trasformato in una colpa del lavoratore, il confronto (a cominciare da quello con il sindacato) iscritto tra le perdite di tempo.

Noi della Cisl diciamo: non ci siamo sui contenuti e, ancora di più, non ci siamo nel metodo.
Abbiamo bisogno, anche nel nostro Veneto, di più Scuola, più Studio e più Scienza per migliorare la società e per sviluppare l'economia. Certo riorganizzare e migliorare si può, anzi si deve, ma senza togliere risorse, ridurre la spesa pubblica, tagliare lavoro e sacrificare la didattica. Ciò che si può risparmiare da una parte va reinvestito da un'altra, sempre nella scuola.

Per noi, in Veneto, è questo un impegno speciale, che assumiamo quale primo sindacato tra i lavoratori della scuola, pubblica e privata ma anche come sindacato che non teme di confrontarsi su tutto, senza pregiudiziali, anche sugli argomenti più spinosi, ma con la forza dei contenuti, della sostanza dei fatti.
Non a caso abbiamo contestato alcune banalizzazioni come quello di un Veneto poco propenso allo studio.

Non a caso ci battiamo da anni per costruire una rete flessibile di formazione e riqualificazione professionale scontrandoci con una diffusa tendenza dell'indifferenza verso la valorizzazione della cultura professionale della persona lavoratrice.

Assegniamo la S maiuscola a questo sciopero del 30 ottobre perché il suo obiettivo è quella di fermare e cambiare le scelte del governo su quel bene, questo sì veramente unico, che rappresentano l'istruzione e la scuola per tutti.

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