Rsu Femca Cisl Montefibre di Marghera: no ai licenziamenti

Venerdì, 11 febbraio 2011
padovanotturno

Le Rsu FEMCA- CISL di Montefibre sottolineano la necessità e l'urgenza di avviare la fase di confronto con le istituzioni, sia a livello locale che ministeriale, per evitare la sciagurata soluzione del licenziamento e la messa in mobilità dei 250 lavoratori dello stabilimento di P.to Marghera.

Bene abbiamo fatto, insieme alla Fulc, a non firmare l'accordo per la mobilità che, per l'azienda scatta dal 06 aprile pv, non per una questione di assistenzialismo puro, ma perchè la mobilità, oltre che a licenziare di fatto i lavoratori, interromperebbe sul nascere il difficile cammino di riconversione delle attività e il conseguente ricollocamento dei numerosi lavoratori coinvolti, nelle attività della logistica e del parco container di apv.

Il tempo però stringe e serve subito che la Provincia di Venezia attivi subito a livello locale un tavolo di confronto con Montefibre, Apv, Regione, Comune e Sindacato, perchè si intraprenda la strada giusta per arrivare alla deroga dell'attuale cassa integrazione, da attivarsi poi in sede Ministeriale.

Alle centinaia di lavoratori di Montefibre serve tempo per ritrovare dignità lavorativa nel nostro territorio, visto che idee e progetti in tal senso se ne leggono tutti i giorni, ma di concreto ancora nulla.

Per la Rsu FEMCA-CISL Montefibre si deve unificare tutte le istituzioni locali per chiamare in causa il ministero competente sull'intera vicenda per arrivare a fine marzo a dar almeno ancora un po di respiro a 250 lavoratori stanchi e disillusi da 24 mesi si immobilismo.

La Rsu FEMCA-CISL Montefibre è in linea con quanto dichiarato dalla propria Segreteria nel confermare la validità del progetto di APV, ma ribadisce fermamente che senza la ricollocazione dei lavoratori, il progetto di Costa verrà osteggiato con tutti gli strumenti che sono in nostro possesso..

P.Marghera, 11.02.2011

La Rsu FEMCA-CISL Montefibre

Porto Marghera