Accordo alla Fraccaro Radioindustrie Spa

Martedì, 04 agosto 2009

Organizzazioni sindacali e dirigenza hanno firmato venerdì al ministero del lavoro l'intesa sulla riduzione dei tagli e la salvaguardia della produzione
Ridotto da 120 a 103 il numero degli esuberi alla Fraccaro Radioindustrie spa e garantita la continuità dell'attività industriale a Castelfranco con il mantenimento di 157 posti di lavoro.
Questo l'esito della lunga trattativa svolta tra la Fim-Cisl, Fiom-Cgil e la dirigenza dell'azienda e che si è conclusa lo scorso 31 luglio con la firma dell'accordo al ministero del lavoro.
"La soluzione - commentano Antonio Bianchin, segretario generale Fim-Cisl e Elio Boldo della Fiom-Cgil di Treviso - è arrivata dopo un aspro e a volte spigoloso confronto che ha sfiorato la rottura. C'era infatti il rischio che le contrapposizioni sfociassero in forme di lotte estreme facendo saltare la delicata situazione di sopravvivenza e di rilancio della società. In questo modo, invece possiamo dare risposte certe ai lavoratori, anche se in un contesto che li vedrà affrontare un percorso difficile nel mezzo di una fase di crisi acuta a livello mondiale".
L'accordo prevede un piano di ricollocamento e riqualificazione professionale per i 103 dipendenti in uscita, e la realizzazione del piano industriale di rilancio della società Fracarro Radioindustrie e del gruppo nel suo complesso, con il mantenimento dell'attività produttiva nel sito di Castelfranco.
"Un accordo sofferto, ma positivo nel suo insieme - proseguono Bianchin e Boldo -. La strada del confronto ci ha portati a trovare la linea di ammortizzatori sociali più utili ai lavoratori. Siamo riusciti a superare una fase delicata che avrebbe potuto portare anche alla chiusura dell'attività. Abbiamo ottenuto 2 anni di cassa integrazione straordinaria, con firma e verifica presso il Ministero del lavoro, che avrà il compito di monitorare sull'applicazione del piano di ricollocamento di 31 lavoratori, entro i primi 12 mesi. E che nei secondi 12 venga mantenuto l'impegno a finanziare politiche per il lavoro, di formazione e riqualificazione del personale".
Se alla fine del percorso dovessero rimanere lavoratori in esubero, verrà attivata la mobilità da 1 a 3 anni a seconda dell'età del lavoratore: se inferiore ai 40 anni 1 anno, tra i 40 e 50 saranno 2 anni, su superiore ai 50 saranno 3 anni.
Altro risultato importante, è stata la sottoscrizione dell'impegno della società a garantire al mese di cassa integrazione speciale, un'integrazione al reddito di 215 Euro. Alla fine del percorso questi si aggiungeranno all'incentivo all'esodo di 4.500 euro destinati a coloro che hanno un'età inferiore ai 40 anni, di 8.000 euro a chi ha un'età tra i 40 e i 50 anni, e di 12.000 euro a chi ha un'età superiore ai 50 anni.
"Pur con rammarico per le perdite di posti di lavoro - concludono Bianchin e Boldo - siamo convinti che si è tentato tutto il possibile per ridurre l'impatto occupazionale, e ci attiveremo perché alla fine del percorso definito si arrivi a rioccupare il maggior numero di lavoratori".

Treviso, 3 agosto 2009

Ufficio Stampa Cisl Treviso

Fim Cisl, Ust Treviso