I migliori anni della loro vita

Sabato, 12 settembre 2009

Lunedì prossimo in Veneto si aprono le scuole, forse non tutte, perché i tagli attuati lo scorso anno da quella che continuiamo a chiamare la "cosiddetta riforma Gelmini" potrebbero far mancare il personale addetto a questo evento, che nel suo ripetersi negli anni, rappresenta un punto fermo per la vita di milioni di alunni, di genitori e di lavoratori della scuola.

In Veneto saranno quasi 580 mila i bambini ed i ragazzi che si presenteranno, per questa grande cerimonia collettiva (forse l'ultima rimasta) davanti a oltre 3.000 edifici scolastici che nonostante tutti gli impegni solenni delle autorità nazionali e locali sono ancora, nel 35% dei casi, privi di certificato di agibilità statica mentre più ancora sono quelli dove non vengono applicate le norme della 626 sulla sicurezza.

Saranno accolti da un piccolo esercito di insegnanti, bidelli, impiegati e presidi ridotto di 1.300 unità, prima cambiale sull'occupazione pagata per ridurre la spesa pubblica tramite i tagli alla pubblica istruzione diventata, per la prima volta nella storia del nostro Paese, un costo e non un investimento.

A queste nuove generazioni che si preparano a gestire il nostro futuro si presenta una scuola più povera di didattica, con meno ore di studio, con molti dirigenti provvisori ma tutti ad arrabbattarsi per recuperare la carta da fotocopie o il toner della stampante.

A chi dovrebbe costruire la sua educazione nei principi di eguaglianza e di solidarietà sociale sarà offerto un contorno scolastico che dividerà il banco tra alunno con genitore italiano e quello con genitori stranieri (nelle scuole elementari di alcune nostre cittadine questi ultimi sono 4 ogni 10). Uniti dal grembiule, divisi dal passaporto dei genitori. Uniti dallo studio della lingua e della storia d'Italia, divisi dalla regione di nascita e dalla parlata.

Nell'affacciarsi ad un mondo sempre più plurilingue beneficeranno di scarsi laboratori linguistici ma, almeno per ora, saranno esentati dall'apprendimento scolastico del dialetto (quale? quello prevalente nella zona in cui vanno a scuola o quello parlato dai genitori?).

Non ci pare sarà questo il migliore degli anni scolastici e la "cosiddetta riforma Gelmini" non prevede nulla di meglio per i prossimi, al contrario.

Per questo insistiamo affinché ai precari sbattuti fuori dalla scuola venga assicurato non solo adeguati ammortizzatori sociali ma anche un proficuo impiego nell'ambito dell'attività scolastica, come ci testimonia con grande dignità, nella sua intervista a cislveneto.it , Denise Pugliaris, la prof spezzata.

Per questo persistiamo nella richiesta che risorse siano investite per mettere in sicurezza le scuole (e dare lavoro alle imprese), affinché il diritto di tutti all'istruzione ed al futuro, indipendentemente dal passaporto, non venga molestato da discriminazioni sociali, amministrative o legislative.

A questi impegni, per recuperare o almeno alla mitigare i danni della "malariforma Gelmini", richiamiamo non solo il governo centrale ma anche la Regione ed i Comuni.

Siamo convinti infatti che un Paese attraversato da una profonda crisi economica, sotto la quale si cela un sistema produttivo già malandato per conto suo, abbia bisogno di tutt'altro che di una macchina del futuro (se vogliamo così definire la scuola) acciaccata e mal manutentata; più simile ad una vecchia auto che perde pezzi e da cui si toglie ogni tanto qualche pezzo buono che ad un solido veicolo che ci porterà lontano anche attraversando strade sconnesse.

Un paese come il nostro, specie in un periodo come questo, avrebbe la necessità che ogni apertura di anno scolastico rimanesse, e magari diventasse ancora di più, una grande cerimonia collettiva nella quale, insieme, si apre un credito in conto al futuro, si posa in opera la fiducia sulle nuove generazioni.

Una occasione per dimostrare a loro, ai nostri figli e nipoti, di sangue o di suolo, che cominciano un nuovo o il primo giorno scuola, vero ottimismo.

Sapendo che abbiamo fatto, tutti, il possibile per garantire il massimo del bene ai migliori anni della loro vita.

Franca Porto, segretaria Cisl Veneto

scuola, Franca Porto