Una scuola completa per un mondo di varietà: la testimonianza della maestra Valentina Battistella

Venerdì, 16 ottobre 2009
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Valentina Battistella
Una scuola completa per un mondo di varietà

La testimonianza della maestra Valentina Battistella

Valentina Battistella, padovana, maestra a Pontevigodarzere, quartiere di Padova.

Diplomata nel 1993 inizia a lavorare nella scuola paritaria privata per approdare nel 2001 alla scuola pubblica. Nei 14 anni di insegnamento che ha totalizzato ha sempre lavorato in scuole a tempo pieno o a tempo lungo (la differenza sta nella quantità di ore di insegnamento per bambini: 40 ore per il pieno, 35-37 ore per il lungo, alla settimana).

Con lei parliamo dell'esperienza a Pontevigodarzere, dove ha portato dalla prima alla quarta due classi, una di 23 e l'altra di 20 bambini. Classi che più miste non si può: maschi e femmine, cinque o sei stranieri per classe e di diverse lingua madre e cultura, due bimbi disabili: una rappresentanza completa della nostra società.

Completa, nella sua varietà, anche l'attività scolastica: una classe con il tempo lungo, mente l'altra per metà a tempo pieno e per metà a tempo normale.

Per Valentina una esperienza didattica eccezionale dove ha partecipato alla offerta di "un servizio scolastico completo, in grado di rispondere egregiamente alle diverse e diversificate esigenze delle famiglie (tempo di scuola, conciliazione con il lavoro dei genitori, attese educative diverse, opzioni culturali differenti) ma soprattutto degli alunni a partire dalle diverse basi culturali e dai differenti livelli di apprendimento".

Scuola di qualità quindi in questo quartiere a nord della Città del Santo. Grazie al fatto, sottolinea Valentina, che "nelle due classi eravamo in 4 maestri, più la specialista in inglese, l'insegnante di religione ed infine quelli di sostegno presenti per le ore previste dalla legge e i mediatori culturali per gli alunni stranieri appena giunti in Italia: "un collettivo di lavoro che ha dato risposte positive a problematiche diverse - racconta la nostra maestra - ad esempio l'ora di religione per la quale alcune famiglie hanno optato per le attività formative diverse, famiglie italiane e straniere, laiche o di diverso credo religioso rispetto a quello cattolico. Il mondo è molto più variegato di quando possa sembrare: italiani Testimoni di Geova, ucraini cristiani ortodossi, famiglie laiche, stranieri cattolici e così via".

Chiediamo: e dal punto di vista professionale? la risposta è pronta e non nasconde l'entusiasmo: "una esperienza gratificante sia con i bambini che con le colleghe. Abbiamo dovuto e potuto dare molto ai nostri piccoli alunni e quindi abbiamo messo il meglio di noi stesse- e continua- da loro abbiamo avuto molte soddisfazioni anche grazie al fatto che la disponibilità di più tempo scolastico ci ha permesso di curare meglio l'insegnamento e l'educazione formando piccoli gruppi, seguendo bene anche i casi più difficili, valorizzando tutti i momenti della presenza a scuola. Il tempo della mensa è, sempre ad esempio, di grandissima importanza per la socializzazione e per l'educazione alimentare".

Una scuola a tempo pieno o lungo è tutt'altro che un parcheggio, un babysitteraggio statale per i figli di genitori in altro occupati.

Questa esperienza è messa in discussione dalla riforma Gelmini? Risposta altrettanto pronta ma con parole da cui trapela avvilimento: "nelle due scuole elementari di Ponte, a seguito della riforma, è stato ridotto il personale docente, complessivamente 5 insegnanti. I risultati è che è difficilissimo, se non impossibile, dividere le classi e fare piccoli gruppi per svolgere al meglio alcune attività didattiche (informatica, italiano, inglese). L'offerta formativa, la qualità dell'insegnamento ne viene a perdere e alla fine a pagarne le conseguente sono i bambini".

Non serve aggiungere altro.

Padova 13 ottobre 2009

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