Intervista a Stefano Pegoraro, dirigente del sindacato Cisl dei Vigili del Fuoco di Padova.

Giovedì, 16 aprile 2009

Sei appena tornato (stanotte) da Pizzoli dove è collocato il Campo Base 2 con una tendopoli che raccoglie circa 100 terremotati. In cosa è consistito il tuo compito?

Sono partito giovedì 9 scorso con il Comando di Padova. Ho operato all'interno di una unità di comando mobile nel coordinamento delle squadre di soccorso provenienti dal Veneto e dalla Calabria, in totale circa 220 persone operative con circa 80 mezzi a disposizione.

Una parte delle squadre ha lavorato negli scavi alla ricerca delle persone. Questa attività si è conclusa con il recupero dell'ultimo disperso, un ragazzo di 17 anni, che sapevamo essere sotto le macerie di un edificio a L'Aquila svolto dalle USAR, Unità recupero speciali, che entrano negli  edifici crollati quando c'è anche una minima possibilità di trovarvi una persona, viva o meno.

Oltre a questo lavoro c'è quello della assistenza alle persone: in questi giorni ad esempio i nostri ragazzi di Belluno sono impegnati 24 ore al giorno ad aiutare nelle piccole e grandi necessità circa 800 persone.

Dopo Pasqua, concluse le ricerche delle persone, ci siamo dedicati al puntellamento degli edifici pericolanti e alle verifiche statiche. Sono state infatti costituite delle commissioni composte da funzionari e tecnici dei Vigili del Fuoco richiamati da tutta Italia che controllano ogni giorno centinaia di edifici. Se risultano agibili, dopo un ulteriore controllo e magari qualche intervento di sistemazione di una squadra di pompieri, le famiglie possono rientrarvi. L'obiettivo è fare presto per permettere alle famiglie che hanno ancora una casa di tornarvi a vivere in tempi brevissimi.

In questa fase ci dedichiamo molto ad accompagnare ed aiutare i terremotati nel recupero dei propri beni ed effetti nella case abbandonante dentro le zone interdette.

Poi facciamo anche recupero di beni culturali congiuntamente a personale esterno esperto. Ieri mattina ad esempio abbiamo recuperato un organo molto antico e lo abbiamo fatto con alcuni esperti.

Cosa ti ha colpito di più di questo sisma?

Devo proprio dirlo: mi ha colpito la risposta della gente italiana: hanno inviato di tutto, subito e in grandissima quantità.

Abbiamo sentito di casi di sciacallaggio

Nella zona dove ho operato non abbiamo sentito di un solo caso di sciacallaggio.

Avete cooperato con il volontariato?

Dove ero io il volontariato ha operato molto bene, collaborando con noi specie nella assistenza alle persone. voglio anche precisare che anche gli aquilani non sono stati a guardarsi, chi poteva ci ha dato una mano, compresi i ragazzi dai 10- 12 anni.

Si è creato un bel rapporto tra i Vigili del Fuoco e la popolazione locale. Per Pasqua abbiamo usato un nostro pianale come piattaforma sulla quale abbiamo collocato un altare e celebrato la messa. Un momento molto commovente. Il parroco ha detto belle parole a tutti.

I Vigili del Fuoco: quando servono tutto bene e poi?

Il lavoro che svolgono i pompieri è determinante, quando siamo all'opera tra le macerie di un terremoto o nel fango di un alluvione tutti parlano e dicono bene di noi: Finita l'emergenza andiamo nel dimenticatoio e nessuno dice niente quando ci tagliano le risorse e dobbiamo fare grandi lotte per ottenere mezzi e strumenti. Tutto questo in un Paese come l'Italia dove il rapporto popolazione  e vigili è il più basso in Europa.

In questi giorni si è tornato a parlare di volontari civili, possono andare bene per gli aspetti secondari degli interventi, dopo che si sono superate le fasi critiche dove il saper  fare o meno può avere effetti completamenti diversi sulla vita delle persone soccorse come sulla incolumità dei soccorritori. Ma quello che serve subito è personale qualificato e mezzi adeguati.

Stefano Pegoraro, anni 39, sposato con 2 figli vive a Vidodarzere, è pompiere dal 1992. Per lui questo è il secondo terremoto, il primo nel quale ha prestato soccorso è stato quelle delle Marche. E 'nella Cisl dal 1994.

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