Veneto. Sicurezza sul lavoro, Cisl Cgil e Uil: “Rilanciare il tavolo regionale sul Piano strategico”

Sabato, 02 ottobre 2021

In Veneto, nei primi otto mesi del 2021, secondo i dati pubblicati in questi giorni dall’Inail, sono state registrate 43.811 denunce di infortunio sul lavoro (+17,7% rispetto all’anno scorso) e 63 con esito mortale (+21,2%).

Anche questa settimana la nostra regione ha visto due morti sul lavoro: un artigiano imbianchino caduto da un’impalcatura a Loreggia (Padova) martedì 28 e un operaio schiacciato da un camion a Cologna Veneta (Verona) l’indomani, mercoledì 29.

Eventi che hanno portato i sindacati veneti ad invocare il rilancio del Piano strategico su salute e sicurezza sottoscritto nel 2018 con Regione, enti preposti e associazioni datoriali.

“Non possiamo più aspettare – dichiarano i segretari generali di Cisl, Cgil e Uil Veneto, Gianfranco Refosco, Christian Ferrari e Roberto Toigo – non c'è più un minuto da perdere. Ci aspettiamo degli impegni fattivi da parte della Regione Veneto: un programma di rafforzamento degli organici e delle competenze degli Spisal (anche in vista di un forte turn over nei prossimi anni per il pensionamento di molti tecnici della prevenzione) per incrementare vigilanza e azioni di prevenzione, un piano straordinario di formazione dei lavoratori, il monitoraggio dei settori più a rischio. Su forte sollecitazione di Cgil Cisl Uil Veneto – aggiungono - lo scorso 29 giugno si è svolto un incontro nel quale la Giunta regionale si è impegnata a riaprire formalmente il tavolo di confronto sul Piano. Per dare forza alle nostre richieste – ricordano Refosco, Ferrari e Toigo - il 20 luglio abbiamo tenuto una partecipata manifestazione regionale a Vicenza. Sono però passati tre mesi e nulla ancora è accaduto. Ma i lavoratori non hanno smesso di morire svolgendo le proprie mansioni nelle imprese venete”.

I segretari di Cisl, Cgil e Uil Veneto chiedono, pertanto, “un'assunzione di responsabilità di tutte le Istituzioni e, soprattutto, delle parti datoriali, che non possono assistere inerti alla strage. Se non avremo riscontri rapidissimi – annunciano - non ci saranno alternative a una nuova energica azione di mobilitazione”.

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