Treviso e Belluno. Fra 15 anni mancheranno 67mila lavoratori, Paglini (Cisl): “Scenario apocalittico”

Venerdì, 19 maggio 2023

“Se non saremo in grado di invertire rapidamente la curva demografica, ci troveremo di fronte a uno scenario apocalittico”. Così Massimiliano Paglini, Segretario generale della Cisl Belluno Treviso, ha commentato gli esiti della ricerca sul ricambio generazionale nel mercato del lavoro realizzata dall’Ufficio Studi della Cisl Belluno Treviso presentata oggi, venerdì 19, nelle due sedi Cisl di Treviso e Belluno.

Dallo studio curato dai ricercatori Stefano Dal Pra Caputo e Francesco Peron, incrociando dati demografici e occupazionali, emerge infatti che dal 1982 al 2022 in provincia di Belluno gli over 65 sono passati da 35.707 (16% della popolazione) a 54.711 (27,5%), mentre l’Istat prevede che nel 2031 saranno quasi un terzo del totale della popolazione. Negli ultimi 10 anni, inoltre, i lavoratori sopra i 45 anni sono passati dal 45% al 54% del totale e quelli tra i 55 e i 64 anni dal 12,5% al 19%. Al contrario, la fascia di lavoratori compresa tra i 25 e i 44 anni è diminuiti del 10,4%.

Non è diversa la situazione in provincia di Treviso dove negli ultimi 40 anni gli over 65 sono più che raddoppiati passando da 94.808 (13% della popolazione) a 202.595 (23%) e, secondo l’Istat, nel 2031 arriveranno a costituire un quarto della popolazione totale. Anche in provincia di Treviso la popolazione occupata over 45 è passata dal 43,6% del 2012 al 54,3% del 2021 e gli occupati over 55 sono aumentati di quasi 6 punti percentuali, mentre i lavoratori tra i 25 e i 44 anni sono diminuiti dell’11%.

In prospettiva, l’invecchiamento della popolazione e degli occupati determinerà un mancato ricambio generazionale nel mercato del lavoro, per cui si stima che fra 15 anni mancheranno all'appello 17mila lavoratori in provincia di Belluno e 50mila in quella di Treviso.

“Servono interventi urgenti – ha evidenziato Paglini - che ripristinino la possibilità del visto per lavoro per i cittadini stranieri e che riformino profondamente il sistema dei flussi migratori, governando le necessità del sistema produttivo fin dai Paesi d’origine con veri percorsi di inclusione. Allo stesso tempo – ha aggiunto il Segretario generale della Cisl Belluno Treviso - servono politiche di sostegno alla natalità che rendano più consistenti aiuti e servizi, a partire da quelli per la gestione dei carichi familiari, così da consentire una reale parificazione di genere e non costringendo le donne a scegliere tra maternità e professione”.

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